The Kingdom and the Beauty è uno dei primi successi commerciali di Li Han-hsiang (Li Hanxiang), regista raffinato e meticoloso, responsabile a partire da metà anni '50 di numerosi drammi a sfondo storico, genere in cui divenne maestro indiscusso (sotto la sua ala protettrice passò persino King Hu, qui nell'insolita veste di attore - più spesso come aiuto-regista). La storia è quanto di più lineare si possa immaginare: l'imperatore è un uomo col cuore di ragazzino, irrequieto alla vita di corte. Sentendo una canzone delle ancelle che elogia la bellezza delle giovani donne di una lontana provincia, si invaghisce dell'idea e viaggia in incognito alla volta del Kiang Nan. Non ci vuole molto perché si innamori di Li Feng - ricambiato nonostante i dubbi del fratello maggiore e le paure del fratellastro Ta Niu. L'imperatore sarà richiamato all'ordine dalla madre - ligia alle tradizioni - ma non lascerà l'amata senza la promessa di un pronto ritorno. Il tempo passa, Li Feng dà alla luce un figlio, ma l'imperatore non si fa vedere; Ta Niu, disperato per le precarie condizioni di salute di Li, parte alla volta della città imperiale, scoprendo che l'imperatore si era dimenticato della promessa, inglobato dalla dissoluta vita di corte.
Se il soggetto è tutto sommato scontato, non lo è la sfarzosa messa in scena, forte di un'atmosfera lieve e scanzonata che s'incupisce col procedere della storia, volgendo dalla commedia iniziale ai toni drammatici della seconda parte. Si tratta del canovaccio tipico della huangmei diao, opera tradizionale di estrazione popolare - danzata dalle fanciulle in complesse coreografie circolari - fiorita più di due secoli orsono nella provincia dell'Hubei (Cina centrale): proprio grazie ai successi di Li Han-hsiang la huangmei opera - letteralmente opera delle susine gialle - poté vivere una stagione dorata anche al cinema (soprattutto grazie al seguito che generò a inizio anni '60 The Love Eterne, rimasto in cartellone diversi mesi sia a Hong Kong che a Taiwan). Tipici divengono allora gli insistiti inserti musicali, i richiami archetipici a storie e leggende passate e le struggenti storie d'amore dai risvolti tragici. In questo caso, pur essendo la pellicola interamente girata in interni, troviamo numerose comparse, vesti e arredi elaborati e uno sfoggio non indifferente di scenografie colorate e avvolgenti: la regia saggiamente non si limita a inquadrature fisse di stampo teatrale, assicurando un'unitarietà non monotona all'opera. Protagonista assoluta è Lin Dai, una delle più grandi star del cinema cantonese anni '50, destinata a un tragico destino. Emigrata a Hong Kong negli anni '40, fu amica dell'attore/regista Yan Jun, che l'aiutò ad acquisire notorietà (ma che sposò la di lei rivale, Li Li Hua). Lin Dai si trasferì per un periodo di studi a New York, dove sposò il figlio di un ricco magnate della Cina pre-rivoluzionaria; tornata a Hong Kong, continuò a recitare, ma nel 1964 - a soli 31 anni - si suicidò, sconvolgendo il mondo dello spettacolo (tanto che la seconda parte di un suo film, il melodramma The Blue and the Black, venne distribuito a due anni dalla morte).
Non è certo per uno sguardo occasionale, questo The Kingdom and the Beauty; ma se cercato, voluto e scelto in piena consapevolezza, saprà ripagare la curiosità e lo sforzo d'astrazione necessario a perdonare ingenuità inscindibili dall'epoca in cui è stato realizzato. Solo così è possibile goderne appieno.
Hong Kong, 1959
Regia: Li Han-hsiang
Soggetto / Sceneggiatura: Wong Yuet Ting
Cast: Lin Dai, Chiu Lui, King Hu, Ma Lam, Yeung Chi Ying
The Kingdom and the Beauty
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- Scritto da Stefano Locati
- Categoria: FILM