Una signora gestisce un ristorante con le figlie, la maggiore Suk-lan e la minore Suk-fan. Grazie ad un parente Suk-lan fa la conoscenza del ricco Tsi-min e tra loro è immediatamente amore. La mamma di Tsi-min al principio non è molto d'accordo riguardo a questa unione, perché Suk-lan in fin dei conti non è che una cameriera, e prova a presentare al figlio una ragazza molto ricca ma cicciona, appena laureata a Sidney. Il figlio non sembra gradire e alla prima occasione mostra alla mamma Suk-lan e la signora deve riconoscerne sia la bellezza sia il comportamento gentile e ammodo. Tutto bene dunque. Solo che un giorno la sorella di Suk-lan uscendo con il fidanzato vede la mamma entrare in un portone di un quartiere malfamato. Preoccupata racconta ciò che ha visto a Suk-lan che dapprima la rassicura, perché sa che la mamma ogni sabato va a dare lezioni di ikebana a una conoscente. Però poi decide di controllare personalmente e la segue. Certo una mamma con connessioni nei quartieri bassi non è l'ideale quando si sta progettando un matrimonio in società...
Nei film di Hoh Gin Yip c'è spesso un genitore o comunque una persona che dovrebbe dare l'esempio ai più giovani e che fino a un certo punto del film costituisce l'autorità indiscutibile, e che invece nasconde un passato dubbio. Perfetta in questo senso la scelta di Ha Ping per il ruolo della madre. Quest'attrice dalla voce aspra e indimenticabile, dagli occhi decisi e allo stesso tempo un po' persi ha interpretato più di una volta la poco di buono dal cuore d'oro (un esempio è l'intenso Won't You Give Me a Kiss? di Wong Yiu). Perfetta anche Connie Chan Po-chu che però non oltrepassa i limiti del suo rappresentare la classica brava ragazza coscienziosa. Lui Kei invece per una volta, nella collezione dei suoi ruoli da ragazzo benestante, sebbene abbia anche in questo film il suo classico scatto d'ira, esce finalmente dallo stereotipo nel momento in cui è l'unico ad insistere per domandare e chiarire direttamente con la mamma delle due ragazze cosa vada a fare tutte le settimane dentro quel portone ambiguo, là dove di solito si accontenta di sbuffare e sbattere tutto quando sembra che le donne non siano così perbene come lui pensava, chiudendosi in un mutismo per smussare il quale ci vuole in genere tutta l'ultima mezz'ora di film. Ad ogni modo, chi brilla in Incredible Rumour e lo rende assolutamente imperdibile è Petrina Fung Bo-bo che inizia in sordina e quasi sembra non contare niente se non come comparsa che completa il quadretto familiare, e poi però si scatena: la scena di Fung Bo-bo in discoteca, dal modo in cui è vestita ai movimenti che fa in accordo con la musica follemente anticipante gli anni settanta entranti è veramente un capolavoro di simpatia, energia, bravura e personalità. Incredible Rumour è già di per sé un film niente male, ma Fung Bo-bo che balla con le scarpette verdi e le codine, è bene ripeterlo, vale da sola tutto il film ed è senza esagerazioni imperdibile! Oltre a questa trovata energetica della scena con Fung Bo-bo indiavolata, Hoh Gin Yip cuce una buona composizione dell'immagine con una simpatica voce off dei personaggi che compare a sfondo ironico (Lui Kei che commenta dentro di sé le qualità di Lydia Shum...) e con uno split screen che serve a rappresentare un flash-back azzeccato e della giusta durata, dando a Incredible Rumour una confezione pulita e soddisfacente. Certo un approfondimento maggiore dei protagonisti sarebbe stato un qualcosa in più molto gradito, e Hoh Gin Yip in altri suoi film (4 Darling Daughters per esempio) sembra essere debole proprio sull'introspezione dei personaggi. Ma tutto sommato Incredible Rumour non ha quasi niente fuori posto, in un periodo in cui il cinema cantonese era già in declino e tra balletti e canzoncine spesso rimaneva poco altro dentro i film.
Hong Kong, 1968
Regia: Hoh Gin Yip
Soggetto / Sceneggiatura: Foh Sam
Cast: Connie Chan, Lui Kei, Petrina Fung, Ha Ping, Lydia Shum
Incredible Rumour
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- Scritto da Valentina Verrocchio
- Categoria: FILM