Siu-fong è perfetta: moderatamente carina, casalinga, sempre in abiti tradizionali e sempre pronta a servire il marito, a tempo pieno, dalla colazione la mattina alle ciabatte col giornale la sera. Si può fare a lungo una vita così? No, e infatti Siu-fong non appena il marito va in ufficio prende lezioni di lingue straniere e va a confabulare con le vicine, una mamma trafficona e una figlia cicciona che un giorno hanno la bella pensata di travestire l'impeccabile donnina di casa in uno schianto di occidentaleggiante pezzo di ragazza, con parrucca e neo finto sul mento, e di accompagnarla a un colloquio col capo ufficio del maritino, spacciandola per una loro parente. Il trucco funziona, Siu-fong imparruccata viene assunta e da subito si dimostra lesta ad imparare, anche perché mentre quell'allocco canterino del marito fa il bagno con tanto di spazzolone, lei sbricia nella sua ventiquattrore memorizzando alla svelta tutto ciò che conta. Certo, si pongono alcuni problemi squisitamente logistici: un collega del marito s'invaghisce di Siu-fong travestita e la segue per vedere dove abita. E il marito, decisamente stranito dalla strana somiglianza, sente il bisogno di telefonare a casa per essere rassicurato. Menomale che le vicine hanno un balcone comunicante con l'appartamento di Siu-fong, e menomale che la vicina cicciona sa imitare ogni tipo di voce...
Mok Hong-see tra le tante specialità eccelleva sicuramente nel ramo piccole storie casalinghe (focalizzate quasi sempre su ragazze) di una Hong Kong in crescita. I suoi film di ambientazione urbana sono fatti con niente: una storiella serenamente sagace, spesso buffa ma mai cattiva, un appartamento, a volte un ufficio e nei casi di lusso una villa, qualche ripresa in esterni, qualche attor giovane, una manciata di caratteristi noti e un po'di guardaroba per le signorine che sono la vera anima della situazione. Lam Fong, Connie Chan Po-chu, Josephine Siao Fong-fong, Nam Hung, Nancy Sit, tutte sono state figlie, mogli, sorelle e fidanzate nei film di Mok Hong-see, con tanta grazia, leggerezza e candore. Tutte hanno ballato in pigiama il motivo alla moda, tutte hanno temuto per il loro avvenire e tutte pur rimanendo brave e ammodo si sono emancipate. A House Filled with Happiness è una tipica commedia di Mok Hong-see allora, con una ragazza che cerca di dimostrare il suo valore anche come donna che si muove nel mondo e non solo come cuoca e donna delle pulizie. La familiarità birichina con cui Nam Hung continua a cambiarsi d'abito, ad apparire e scomparire sempre con un'identità diversa e con quella sua camminata buffa e strana, facendo su e giù dall'appartamento delle vicine al proprio, scavalcando il balcone, scandisce già da sé buona parte del ritmo del film. Tutto il teatrino di Chow Chung sposo tradizionale e sempre ignaro di ciò che gli accade intorno, perfino davanti all'evidenza, completa il quadretto familiare (specie nella scena in cui mentre Nam Hung gli fruga nella valigetta, lui spensierato canticchia in bagno). Un paio di momenti ironici condiscono a dovere il tutto con un po' di malizia (se vostra moglie non fosse vostra moglie, il vostro migliore amico e collega si innamorerebbe di lei? E voi stessi, cedereste alle sue avances?, sembra chiedere Mok Hong-see al pubblico maschile). Molti momenti ingenui anche, ma sui quali si chiude volentieri un occhio; un momento al limite con la tenerezza sia per il pubblico sia per il cinema cantonese, è quando per esempio Nam Hung sul palco parla varie lingue (tutte male, ma evidentemente allora andava bene così!), oppure quando Lydia Shum per confondere gli uomini in salotto, imita la voce di Nam Hung, con Nam Hung presente, tutte e due nella stessa stanza, dietro una porta (se Nam Hung fosse stata fuori dalla porta avrebbe avuto un senso; se le voci fossero state sovrapposte, anche; invece così è pura ingenuità da cinema gesticolante, quasi muto, ma bisogna vedere la scena per capire l'inutilità buffa del trucco sonoro!). A House Filled with Happiness è insomma una commedia girata velocemente e in economia, ma piena di brio e di gusto per la presa in giro.
Hong Kong, 1968
Regia: Mok Hong-see
Soggetto / Sceneggiatura: Jue Yat Hung
Cast: Nam Hung, Lydia Shum, Chow Chung, Tam Bing Man, Yue Ming
A House Filled with Happiness
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- Scritto da Valentina Verrocchio
- Categoria: FILM