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Com'è stato lavorare con Lo Wei? E interpretare un doppio ruolo per lui in Dragon Swamp?
Mi ricordo ancora molto chiaramente il primo giorno delle riprese. Avevo già indosso il costume di scena ed ero seduta a ripassare la parte fuori dalla locanda, dove si sarebbe girato. Lo Wei era all'interno. A un certo punto sentii del trambusto e Lo Wei tirò qualcosa verso l'esterno, colpendo la moglie, che lavorava nella produzione. Pensai «Oh mio dio, questo è il regista!». Sono rimasta immobile per tutto il giorno, senza osare muovermi. Tanto che lui ancora oggi mi dice che sono troppo calma. (ride) Ma in ogni caso mi piaceva l'idea di recitare in un doppio ruolo, specialmente in quel film, in cui interpretavo una madre e sua figlia. Alla moglie di Lo Wei, che si occupava dei costumi, venne l'idea di vestirmi in due modi completamente differenti. Fu molto divertente passare da un ruolo all'altro. Anche i giornali ne parlarono in modo positivo, il giorno dopo la prima. Da allora io, Lo Wei e la moglie siamo diventati buoni amici. Non posso dire che fosse un regista particolarmente bravo, ma era molto fortunato, riusciva sempre a sbancare al botteghino. Poteva anche non avere talento, ma raccontava delle buone storie. Se guardi un suo film, può non piacerti, puoi pensare che non sia un buon film, ma la storia è sempre divertente. Per questo penso avesse successo.
Con Ho Meng Hua...
Ho Meng Hua era veramente carino, aveva un carattere gioviale. Penso fosse uno dei registi più apprezzati da Run Run Shaw. Non sforava mai il budget, stava sempre nei tempi... era nel suo carattere. Mi sono sempre trovata molto bene con lui. Ogni volta che sono a Hong Kong usciamo a bere un tè o a pranzare insieme.
In occidente Ho Meng Hua è conosciuto soprattutto per i suoi film esploitativi, come The Flying Guillottine, mentre all'epoca girava molti film fantastici come Monkey Goes West e Princess Iron Fan. Aveva un approccio diverso a generi tanto differenti?
Per come ricordo, lavorava con eguale impegno a tutti i film. Qualsiasi progetto gli venisse assegnato, lo portava a termine al meglio delle sue possibilità.
All'inizio degli anni '70 ti sei sposata, andando ad abitare negli Stati Uniti. Sei tornata a recitare a Hong Kong negli anni '80, per un breve periodo.
Sì, in quel periodo ho lavorato nuovamente con King Hu, in All the King's Men. Poi ho fatto un film insieme a Sammo Hung, Painted Faces, che parlava del suo maestro. Ma il rientro vero e proprio è stato nel 1992 o 1993, quando ho girato con Stephen Chiau e Gong Li la commedia Flirting Scholar.
Quando sei andata via gli Shaw Brothers dominavano la scena, al tuo rientro non producevano più. Com'era cambiata nel frattempo l'industria?
Sono dovuta tornare a Hong Kong per motivi personali, e così ho ricominciato a recitare per lavoro. Sono stata molto fortunata, perché alcune delle persone con cui avevo lavorato nel passato nel frattempo erano diventate molto importanti. Mi hanno offerto numerose opportunità. Anche se erano ruoli abbastanza piccoli, mi hanno semplificato la vita. In quel periodo avevo bisogno di soldi, per le mie figlie e per sopravvivere, ma ho potuto guadagnarli facendo quello che mi piaceva, recitare. Così cercavo di non pensare al passato. Il passato era stato positivo, perché allora mi permise di avere nuove possibilità. Insomma non rimpiango il passato, perché mi ha portato a essere ciò che sono oggi. Alcune persone potrebbero pensare che io sia triste, a riguardo. In fondo quando c'erano gli Shaw ero piuttosto famosa, mentre in seguito ho avuto solo parti secondarie. Ma io la vedo in modo diverso. Se si guarda al mercato cinese, c'erano molte donne della mia età che cercavano lavoro: io ho avuto la possibilità di avere una parte dietro l'altra, senza pause. Per questo, nell'ottica del lavoro, e recitare è un lavoro, mi sento felice, perché avevo continuamente da lavorare, anche se era trascorso del tempo da quando ero famosa.
Poi è arrivato il successo di Crouching Tiger, Hidden Dragon, specialmente in occidente. Cosa ne pensi?
Questione di tempismo, di scelta del momento opportuno, un fattore davvero importante. Ad esempio penso che King Hu meritasse di più, ma per una questione di tempistiche non abbia mai avuto le opportunità giuste. Ang Lee ha studiato a New York, conosce da vicino gli occidentali, per questo sapeva ciò che gli occidentali volevano provare vedendo un film del genere. Questo è il motivo per cui il film è stato un successo in occidente. È stato molto importante per tutti noi, personalmente gli sono molto riconoscente. Penso che se molte persone non mi avessero notato in Crouching Tiger, Hidden Dragon, difficilmente avrebbero mai immaginato che io fossi in Come Drink with Me. Il film di Ang Lee ha portato molte persone ad avvicinarsi al cinema cinese.
Ultimamente hai lavorato con Wong Jing, un regista sempre impegnato su qualche set. Ad esempio Sex and the Beauties...
Sì, sempre con più progetti in contemporanea. Ma non è lui il regista di quel film, era solo il produttore: il regista in realtà è Ching Siu-tung [problema di comprensione con il titolo, probabilmente si riferisce a Naked Weapon]. Non amo molto quel film. Wong Jing è davvero scaltro, anche in questi tempi di crisi, in cui il mercato è ridimensionato, realizza sempre molti progetti. Questo significa che riesce a trovare un pubblico interessato ai suoi film. Però... (alza le spalle) Comunque recentemente ho parlato con un regista taiwanese molto simile a Wong Jing, di cui adesso non ricordo il nome, ma ha davvero lo stesso approccio di Wong Jing. Lui mi ha detto una cosa che trovo significativa: «Ne abbiamo bisogno, ma se ci fossero esclusivamente registi come King Hu, con forti propositi artistici, molti di noi sarebbero alla fame, perché non ci sarebbe lavoro, dato che questi registi impiegano anche un anno per finire un solo film. Però nel mondo del cinema lavorano molte persone, e nel frattempo devono sfamarsi». Perciò Wong Jing è necessario. Perché fa ancora film, in modo che la gente possa dar da mangiare alle proprie famiglie. Vista da questa prospettiva, mi sento più tranquilla. Certo, spesso non mi trovo d'accordo con lui, ma in ogni caso ha le sue ragioni.
Parliamo adesso del futuro. Stai lavorando a qualche progetto?
Dopo questa visita in Italia ho un lungo viaggio da intraprendere per tenere dei seminari sul buddismo. Volerò a New York, quindi Vancouver, San Francisco, Los Angeles. Quando tornerò in Cina sarò sul set di un film drammatico. Il mio sogno resta comunque quello di realizzare un remake di Come Drink with Me con protagoniste le mie figlie. Magari in forma di musical! Se riuscissi a realizzarlo, poi potrei dedicarmi solo al buddismo...
A questo proposito, come ci si sente sapendo che le proprie figlie [Eugenia e Marsha Yuen] hanno seguito le orme materne e sono diventate attrici?
Molti potrebbero pensare sia stato un mio desiderio, ma non è così, è stata una loro scelta indipendente, è la loro vita. Come madre l'unica cosa che posso fare è dar loro tutto il mio supporto e provare ad aiutarle come posso. Non ho nessuna speranza o desiderio, per loro, se non che siano felici con la strada che hanno scelto, come lo sono stata io con la mia. Una strada che ho amato e che mi ha permesso di sopravvivere. Eugenia e Marsha sono molto diverse tra di loro. Ad esempio, non ho ancora visto The Eye 2, ma so che Peter Chan, il produttore del film, adora la recitazione di Eugenia fin dai tempi di Three. Pensa sia un'ottima attrice e gli piace la sua espressività. Marsha invece è più aperta, fa musical, film d'azione. A Marsha non importa se qualcuno dice che mi assomiglia molto, mentre Eugenia ne è spaventata. (ride) Ma non è importante, che mi assomiglino o meno sono persone diverse, e questo mi piace.
Vorresti lavorare insieme a loro?
Quando lavoravo e loro erano più piccole, non volevo averle intorno, perché sul set sono completamente un'altra persona. Ma adesso è diverso. Se dovesse succedere... succederà. (sorride) In questo seguo il buddismo: se avviene, avviene.