Un luogo comune vuole che i giapponesi, tra i tanti complessi che si ritrovano, ne abbiano uno piuttosto marcato riguardante le dimensioni del loro «strumento di piacere». Non è affatto un luogo comune, o perlomeno il Far East 11 sembra dirci questo, visto che a memoria d'uomo è difficile immaginare una simile serie di riferimenti fallocentrici, e senza che al festival sia presente Pene(k) Ratanaruang tra l'altro.
Il là ce l'ha regalato The Handsome Suit con il protagonista che, indossando la tuta abbellente che lo rende figo da paura, si guarda sotto la cintola compiaciuto ed esclama «I'm handsome there too!» (instant-cult quote del festival). Prevedibile che si parli di quello in Love Master 3 sulle nuove imprese del nostro saoshi preferito, voglioso di riscattare la cattiva fama di ipodotati dei nipponici (e dalli) o nell'hongkonghese Sex and Chopsticks, in cui assistiamo a delle mirabolanti flessioni senza braccia e senza gambe ma con il pene che manco Hanzo the Razor ai tempi belli. Ma non è finita qui: il top si tocca in Lalapipo, il film più otaku della storia, in cui uno sfigato parla con il suo pene di peluche (!) che si ribella e in cui un supereroe usa il super-attrezzo per sconfiggere il male. Persino il monumentale Love Exposure - opera in più atti di quattro ore in cui il grande Sono Sion condensa una parabola su Giappone, religioni, fanatismi, amore, sessualità, perversioni e infanzie difficili – calca la mano sul tema, visto che il protagonista Yu è «vittima» di erezioni vistose ogni volta che gli capiti di vedere la sua amata Yoko. E se vedete Yoko, cominciate a capire meglio anche le difficoltà del buon Yu. Insomma, proprio un festival del c...
Stop. CENSURA del Comitato Centrale del PCC (vagliato e controfirmato dal compagno Feng Xiaogang).