Evidentemente conquistatosi una reputazione come garanzia dell'action di Hong Kong grazie a titoli come The Beast Stalker, Fire of Conscience e The Stool Pigeon, Dante Lam - un tempo un personaggio di seconda o terza fila del genere - per la prima volta ha avuto a disposizione un budget sontuoso, forte di capitali cinesi e di una squadra di tecnici infinita al suo servizio.
L'obiettivo di Dante, piuttosto evidente, è quello di dimostrare a se stesso e al pubblico del Capodanno cinese (periodo caldo del botteghino durante il quale The Viral Factor è uscito) che i soldi sono stati ben spesi e che la sua capacità tecnica è ormai in grado di padroneggiare location complesse, spazi aperti ed evoluzioni acrobatiche sempre più mirabolanti.
Girato tra Giordania e Malesia con location suggestive e riprese spesso in esterni, The Viral Factor porta a compimento il suo sporco dovere di strumento per pompare l'adrenalina in corpo, grazie a un body count mirabile, pari solo al numero di automobili distrutte e di detonazioni assordanti. Per chi considera l'action alla stregua del porno, ovvero una sequenza di climax che relegano la sceneggiatura a un ruolo di secondo piano, la missione è compiuta.
Ma per tutti gli altri è difficile metabolizzare uno script che si regge su una sequela di eventi totalmente inverosimili - troppo inverosimili, persino per il cinema di Hong Kong, gente che cade dal 6° piano e sopravvive o che incassa proiettili con nonchalance – e che enfatizza i raccordi melò sulla famiglia dei protagonisti, condotti con mano frettolosa quando non sciatta. Non aiuta l'inespressività di Jay Chou, clamorosamente non all'altezza dello sparring partner, un Nicholas Tse sempre più convincente sia come corpo cinematografico action che come attore a tutto tondo.
Evidenti i tributi al cinema di John Woo, a partire dal binomio anomalo tra i due fratelli che si trovano sulle due sponde opposte della legge (A Better Tomorrow, e prima di lui Story of a Discharged Prisoner di Lung Kong) per arrivare al proiettile conficcato nel cranio del personaggio di Jay Chou (Bullet in the Head). The Viral Factor è il più debole tra i film dell'ultimo Dante Lam, ma è anche il suo biglietto da visita verso un target differente ed enormemente più vasto, che potrebbe apprezzarne l'approccio muscolare a scapito di un deficit neuronale.
Hong Kong/Cina/Usa, 2012
Regia: Dante Lam.
Soggetto/Sceneggiatura: Dante Lam, Jack Ng, Candy Leung.
Cast: Jay Chou, Nicholas Tse, Carl Ng, Bing Bai.