The Bride NappingYan Jun, specializzato in mélo tra dramma e commedia, attivo anche come attore, fu un abile scopritore di talenti (aiutò ad inizio carriera due star del calibro di Linda Lin e Li Li Hua, poi divenuta sua moglie): con The Bride Napping inscena una sferzante commedia che prende a pretesto una banale storia d'amore conteso per una girandola di equivoci, travestimenti e scambi di sesso del tutto impensabili in un coevo film occidentale. Una ricca dama, Liu Yuet-yin, accompagnata dall'ancella Chun-lan, in paese per assistere a una sfilata, conosce uno squattrinato pittore (Pien Chi) e se ne invaghisce. Un gaglioffo che le fa la corte, Chou Tung, fa irruzione a interrompere il sodalizio. Le due donne sono costrette alla fuga, ma giunta a casa la giovane riesce a circuire il padre e convincerlo a farle sposare Pien Chi; per una serie di equivoci viene però convocato Chou Tung che, resosi conto dello sbaglio, rapisce Yuet-yin. E' l'inizio di una rincorsa incrociata; Pien Chi travestito da Yuet-yin finisce nella stanza della sorella di Chou Tung, d'indole molto meno agressiva, e la convince ad aiutarli: la donna si traveste da Pien Chi, mentre il giovane è nella città imperiale per completare gli esami.
Contorsionismi dei corpi e dei generi, in un tuffo nelle radici prime - seppure ancora ingenuo-inconsapevoli - del cinema hongkonghese; è seguendo tali imprese che ad esempio risulta comprensibile e plausibile lo sviluppo successivo di veri tour de force a scatole cinesi quali Peking Opera Blues (1986). Nel caso specifico è da notare un certo disequilibrio tra una prima parte a volte scontata - persa tra la presentazione dei personaggi e la messa in atto di una trama di routine - e una seconda straripante verve e ironia. Se alla ribalta sono gettati i due amanti e le loro disavventure, protagonista assoluta è però l'ancella Chun-lan, scatenata e incorreggibile. A interpretarla una Betty Loh ineguagliabile quanto a espressioni dispettose/indispettite: emigrata a Hong Kong in seguito alla guerra sino-giapponese, entrò nel mondo dello spettacolo grazie a ruoli secondari presso la Great Wall (una compagnia dichiaratamente schierata a sinistra), ma nel 1957 passò alla Shaw Brothers, dove conquistò il successo - fino al ruolo da protagonista in Enchanting Shadow, di Li Han-hsiang, di cui Tsui Hark produrrà il remake (A Chinese Ghost Story). Successivamente passerà alla compagnia rivale MP&GI, morendo però suicida nel 1968 (in questo seguendo il tragico destino dell'amica Linda Lin, suicidatasi pochi anni prima).


Hong Kong, 1962
Regia: Yan Jun
Soggetto / Sceneggiatura: Gam Chuen
Cast: Betty Loh, Ding Ling, Kiu Chong, Diana Chang, Chu Mu

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