Durante gli anni ruggenti del cinema hongkonghese i film che mescolavano sapientemente arti marziali e vampiri e zombie (da Encounters of the Spooky Kind a Mr. Vampire) si sono ritagliati una loro fetta di successo col pubblico e anche una certa, piccola, notorietà internazionale. Douglas Kung, con questo suo dittico di Shaolin vs. Evil Dead, ha messo sullo schermo un tentativo di riproporre e magari rivitalizzare quel genere ormai trascurato, arrivati qualche anno dopo il 2000.
Nel fare questo, Kung ha riportato sugli schermi di Hong Kong una coppia di attori che con le arti marziali si erano sempre guadagnati da vivere, ma dei quali si erano un pochino perse le tracce: i due sono Gordon Liu (forse il volto e la pelata più note dei film targati Shaw Brothers a cavallo di ’70 e ’80, e da poco illuminato di nuovo da un raggio di sole proveniente dal Kill Bill di Tarantino) e Fan Siu-wong, l’ormai mitico protagonista di Story of Ricky.
Nel primo film del dittico Gordon Liu è Roam Chow, un monaco taoista a caccia di morti viventi con i suoi due discepoli, mentre Louis Fan è Steed Zhao, anch’egli monaco ma rinnegato e assetato di potere. Lo scontro tra i due, anticamente discepoli dello stesso maestro, è inevitabile, tra vampiri saltellanti, scacchiere umane, bambini posseduti e il risveglio del Re dei Vampiri (Kit Cheung, anche alle coreografie marziali). Al contorno, l’attrazione adolescenzial-impossibile tra il giovane discepolo di Chow (Jackie Woo) e la bella discepola di Zhao (Shannon Yiu).
Nel secondo film, la prima parte è dedicata a un excursus sulla storia di Chow e Zhao, nel quale si racconta della nascita di quest’ultimo sotto una cattiva stella e dell’arrivo di Chow dal monastero Shaolin al tempio taoista dove i due ragazzi vengono addestrati e crescono sotto la guida del padre di Zhao. Il finale si riallaccia invece al primo film con lo scontro tra i due, finalmente faccia a faccia.
L’atmosfera è a tratti quella giusta, da vecchia scuola portata all’attualità, soprattutto nel primo film e nella prima parte del secondo, anche se l’estremo low budget si vede e si sente nonostante gli sforzi della regia a trovare la qualità. I combattimenti sono nel complesso meno abbondanti e meno d’impatto di quanto ci si aspetterebbe visti i protagonisti, che comunque riescono a dare discrete prove ad ampio spettro, e in particolar modo Fan Siu-wong. La storia così ellittica e un montaggio che non la aiuta fanno però in modo che il mordente dei due film rimanga davvero basso. Tirate le somme, vale più l’idea di presentare di nuovo un genere decaduto e due star un po’ fuori dal giro, che il risultato finale sullo schermo. Da tenere presente in memoria di questo, anche se non certo per amore del cinema hongkonghese, in generale.
Shaolin Vs Evil Dead
Hong Kong, 2004
Regia: Douglas Kung
Soggetto / Sceneggiatura: Ho Yiu-wang
Cast: Gordon Liu, Fan Siu-wong, Shi Xiao-hu, Jacky Woo, Shannon Yiu
Shaolin Vs Evil Dead: Ultimate Power
Hong Kong, 2006
Regia: Douglas Kung, Ken Yip
Soggetto / Sceneggiatura: Ho Yiu-wang
Cast: Gordon Liu, Fan Siu-wong, Marsha Yuen, Lau Siu-ming, John Zhang