Tung (Sammo) è un guidatore di cyclo. Il suo migliore amico Mak Kin-tang (Max Mok) si fidanza con la dolce Siu-tsui (Fennie Yuen) che, all’insaputa del giovane, è costretta a prostituirsi per saldare un debito. Quando la cosa si viene a sapere, il fidanzamento rischia di saltare. Dopo un drammatico chiarimento, i due decidono di sposarsi al più presto, ma il boss (John Sham) che tiene in pugno la ragazza decide di vendicarsi macchiando di sangue le loro nozze.
Il film, uno dei più riusciti e raffinati di Sammo Hung, è diviso nettamente in due parti: nella prima, in apparenza la più convenzionale, abbondano situazioni da commedia, mentre nella seconda, forse il più bel pezzo di cinema mai orchestrato da Sammo, il racconto trascolora in un intenso, splendido melodramma. Le situazioni sentimentali sono comunque trattate con una sensibilità quasi inedita per il regista, straordinario sia nel mettere in scena un piccolo spaccato di vita che nel descrivere i singoli momenti, un gesto o un’emozione, entrando in profondità dell’anima dei suoi protagonisti. Sul versante dell’azione, sono presenti alcune delle sequenze più celebri della storia del cinema di Hong Kong, tra le quali la divertente sfida tra Hung e Lau Ka-leung e il cruento scontro tra lo stesso Sammo e Billy Chow nel finale. Coreografie di Brandy Yuen Chun-yeung, Mang Hoi e della Sammo Hung’s Stuntman Association.
Hong Kong, 1989
Regia: Sammo Hung
Soggetto/Sceneggiatura: Barry Wong
Cast: Sammo Hung Kam-bo, Max Mok Siu-chung, Nina Li Chi, Lau Kar-leung.