Carry on HotelCarry on Hotel è uno sgangherato assemblaggio di episodi, anche fugaci e brevissimi, e vignette surreali, sulla stessa lunghezza d'onda dell'italianissimo Grandi magazzini, di cui recupera l'idea di un unico scenario - un lussuoso hotel a Singapore - sovrappopolato da strambi individui. Ad ogni sketch corrisponde un genere di riferimento, con il predominio della commedia cialtrona e impregnata di demenzialità e moleitau. Quattro segmenti portanti si intrecciano con le abitudini e i difetti di chi vive e lavora nell'albergo: 1) Un marito geloso vorrebbe soprendere la moglie con l'amante, ma la coppia, ripresa nella propria suite da telecamere nascoste, si accorge dell'inghippo e improvvisa per il proprio pubblico una soap come diversivo; 2) Uno stralunato ladruncolo viene scambiato per il proprietario, in incognito, dell'hotel, e, trattato con mille riguardi dal personale, se ne approfitta; 3) Un tour operator si trova braccato da due belle donne, potenziali assassine seriali, cui aveva provato a fare la corte; 4) Un operaio, spalleggiato dall'inseparabile amica, che è innamorata di lui, vorrebbe conquistare una affascinante vip, ricca e ben oltre la sua portata.
Jeff Lau gioca con gli stereotipi - ibridandoli con il suo tremendo talento visivo e con la sua personalità multicolore - e con i diversi ritmi cui nonostante gli intenti parodistici si adatta con umiltà. Più raffinato di quanto la sconclusionata serie di spezzoni potrebbe far immaginare, e meno ambizioso, a livello teorico (visto che gli incassi non sono mancati), a fronte di un cast all-star davvero imponente, il film è un mero esercizio di sintassi cinematografica e di prammatica, che decolla paradossalmente nei momenti meno ironici - il tranquillo tentativo di adulterio di Eric Tsang distilla brividi; il frammento mélo stilizzato in salsa canto-pop, anche se in qualche modo pretenzioso, coinvolge e commuove - e non sempre convince a livello di scrittura, di dialoghi, tempistica delle gag (con tanta pubblicità occulta) e umorismo sopra le righe. Fortuna vuole che nello sfruttare gli attori e le loro potenzialità (fisiche e caratteriali) Lau si confermi ancora uno dei primi della classe.

Hong Kong, 1988
Regia: Jeff Lau
Soggetto / Sceneggiatura: 
Cast: Kent Cheng, Richard Ng, Jacky Cheung, Joey Wong, Cecilia Yip