Sid, batterista in un gruppo rock nonché rampollo di una famiglia importante delle triadi di Hong Kong, ha una relazione con la giovane moglie di un magnate ricco e corrotto. Quest'ultimo, scopre la tresca e il ragazzo, per sfuggire alla vendetta, trova rifugio sulle montagne di Taiwan. Durante questo esilio incontra un gruppo di percussionisti zen. Rimane affascinato da questo mondo e decide di entrarne a far parte. Inizierà così un percorso iniziatico verso una vita ascetica.
Giunto al suo terzo lungometraggio Kenneth Bi firma la sua opera più personale e sentita, incentrata sull’antica filosofia dei percussionisti zen cinesi. La forza del film sta nella fascinazione che il regista riesce a comunicare verso quel mondo ancestrale, dimenticato dal tempo, dove l’arte delle percussioni si intreccia con la filosofia meditativa e il tai chi. In questo senso si giustifica il grande dispiegamento di mezzi tecnici messi in atto per registrare i suoni ambientali. E’ un film che palpita di quei ritmi.
L’altro importante merito è quello di avere inserito una tale tematica all’interno di un film gangsteristico, con la conseguente compresenza di situazioni drammatiche, tipiche del genere, e momenti meditativi e riflessivi. Questa dualità assolve a due precise funzioni. Da un lato è a servizio dell’economia narrativa del film, bilanciando le due parti. Dall’altro permette di far risaltare, per contrasto, la purezza e la saggezza della gente di montagna che si contrappone all’esistenza caotica e alla corruzione della grande metropoli. Con ciò Kenneth Bi intende ribaltare la diffusa credenza che la civiltà sia appannaggio esclusivo delle aree urbane e del mondo moderno.In un tale contesto si iscrive il percorso esistenziale del protagonista, la sua redenzione e la conseguente scoperta di un diverso significato da dare alla propria esistenza. Davvero eccellente il lavoro attoriale di Jaycee Chan, figlio di Jackie, che riesce a essere assolutamente convincente nella trasformazione da giovane yuppie a persona dedita alla meditazione.
The Drummer è un film indipendente che però si avvale della partecipazione di un grande attore quale Tony Leung Ka-fai, nel ruolo del padre di Sid. I percussionisti fanno parte del gruppo tradizionale U Theater, che riscosse un trionfale successo in un tour che fecero ad Hong Kong. Proprio in quell’occasione furono notati da Kenneth Bi. Curiosamente il film è stato co-finanziato anche con capitali tedeschi. Dalla Germania proviene l’autore della colonna sonora, Andre Matthias, e le sue composizioni per il film sono eseguite dal pluripremiato violoncellista di Hong Kong Trey Lee. A completare il quadro quindi un commento musicale che crea un ponte tra Asia ed Europa, e che si inframmezza a suoni e ritmi primordiali e, in quanto tali, universali.
Hong Kong, Taiwan, Germania, 2007
Regia: Kenneth Bi
Soggetto: / Sceneggiatura: Kenneth Bi
Cast: Jaycee Chan, Angelica Lee, Tony Leung Ka-fai, Roy Cheung, Yumiko Cheng