Fang Zhengdong è un onesto poliziotto con oltre dieci anni di onorata carriera. Li Peiru è una bella agente immobiliare che ha una relazione con un uomo sposato. Una sera i due si incontrano al karaoke, e tra di loro nasce un rapporto platonico. Ma mentre l'uomo comincia ad innamorarsi di Li, la donna sembra cieca al suo sentimento e lo tratta come un semplice amico. Un pesante problema economico per lei e una grave malattia di lui li spingeranno l'uno tra le braccia dell'altro...
Ad Andrew Lau non si è mai potuta negare la capacità di raggiungere il pubblico, spesso con risultati controversi ma comunque commercialmente accattivanti, sia nel caso di thriller divenuti culto universale (Infernal Affairs), che in produzione tipiche per fan (Initial D) o in pellicole storiche come il recente Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen.
Con A Beautiful Life il regista di Hong Kong ha optato per il dramma sentimentale, con una storia volutamente spinta sul lato emozionale e che non lesina in un susseguirsi di scene che metteranno a dura prova gli spettatori dalla lacrima facile. A dispetto di questo furbo espediente tanto caro al pubblico del genere, il film riesce a mantenersi su dei livelli di onestà e genuinità che mantengono alto l'interesse sino ai titoli di coda, nonostante alcune forzature in fase di sceneggiatura (in primis il finale semi-consolatorio) ed un'atmosfera a tratti sin troppo patinata. Si può indubbiamente sottolineare un'eccessiva lunghezza, dovuta anche alla svolta narrativa che tronca la seconda parte della storia, che per gli appassionati potrà riportare in parte alla memoria il coreano A moment to remember. Inoltre, a far da contorno alla storyline principale, la sceneggiatrice Cindy Tang ha pensato bene di inserire anche una seconda love story dal taglio semi-tragico, tra il fratello più piccolo di Fang, con problemi di linguaggio, e una giovane ragazza muta innamorata di lui.
In questo intessersi di sventure a profusione, che potrà effettivamente stancare chi si avvicina per la prima volta al genere, non lascia comunque indifferente la prova attoriale dei due protagonisti (senza dimenticare un sempre perfetto Anthony Wong, fedelissimo del regista, nei panni di un amico cieco di Zhengdong). Shu Qi e Li Yue infatti si confermano perfetti e la loro storia d'amore, ricca di imprevisti e paradossi, risulta credibile e, in più occasioni, anche commovente. Due anime perdute che vivono e amano in una Beijing viva e pulsante, catturata bene dallo sguardo di Lau che, realizzando un'opera ad uso e consumo degli appassionati, non tradisce la sua carriera di regista mainstream.
Hong Kong/Cina, 2011
Regia: Andrew Lau
Soggetto/Sceneggiatura: Cindy Tang
Cast: Shu Qi, Li Yue, Anthony Wong, Liang Tian.