Il produttore To Wai-cheung, invitato a esporre di fronte a degli studenti di cinema, svuota l'armadio dai suoi scheletri e comincia a raccontare le tragicomiche avventure nel cinema di serie B di Hong Kong, tra pornografia e compromessi con le Triadi. Nella sua poliedrica carriera da scavezzacollo Pang Ho-cheung ha attraversato tutti i generi, ma il fil rouge che accomuna buona parte delle sue commedie è quello dell'ammiccamento erotico, visto con gli occhi di un eterno adolescente, spesso non lontano per sensibilità dalla commedia italiana pecoreccia dei '70. Dopo il porno di AV, le gag scatologiche di Trivial Matters e le scappatelle di Men Suddenly in Black, era tempo che Pang girasse il suo testamento definitivo sul lato più triviale del cinema di Hong Kong.
Con in mente The Producers di Mel Brooks, Pang fornisce la sua interpretazione della vita di un produttore cinematografico di serie B, affidandone la parte al suo interprete naturale, quel Chapman To ormai perennemente incastrato nelle maglie della commedia sexy demenziale.
Sbeffeggiando il successo di Sex and Zen 3D: Extreme Ecstasy e delle bassezze commerciali che sottostanno a un cinema dominato da un'ipocrita pruderie, Vulgaria potrebbe precipitare in ogni momento sotto il peso della sua grevità, ma una mano leggera e sapientemente cinefila – delizioso l'omaggio sotto mentite spoglie all'erotismo d'antan di Intimate Confessions of a Chinese Courtesan di Chor Yuen - come quella di Pang riesce a stemperare anche eccessi come la sequenza della copula con le mule a cui i cineasti sono costretti dal gangster caricaturale e psicopatico Tyrannosaurus.
Diviso tra una moglie che lo odia e attricette discinte disposte a tutto per una parte da protagonista, come la Popping Candy specializzata in fellatio indimenticabili, To Wai-cheung è un po' il simbolo di un cinema orgogliosamente cantonese, perdente ma duro a morire (di fronte all'avanzata censoria della Cina) e soprattutto incapace di prendersi sul serio. Vulgaria è un atto d'amore disarmante per il cinema exploitation, a cui si perdonano volentieri le approssimazioni di un instant script in cui a contare è soprattutto la sincera (e scurrile) passione che vi è profusa.
Hong Kong, 2012
Regia: Pang Ho-cheung.
Soggetto/Sceneggiatura: Pang Ho-cheung, Lam Chiu-Wing, Luk Yee-Sum.
Cast: Pang Ho-cheung, Ronald Cheng, Dada Chen, Simon Lui.