Prima che Tsui Hark offrisse a John Woo la possibilità di dirigere un poliziesco urbano, questi era reduce da diversi insuccessi, a quanto pare insoddisfatto dell'andamento della propria carriera. L'amicizia tra i due era nata l'anno prima sul set di Run Tiger Run, diretto da Woo e interpretato da Tsui. A Better Tomorrow doveva essere il veicolo per riportare in auge Ti Lung, eroe prediletto di Chang Cheh. Invece, caso strano, ad essere rilanciate furono soprattutto la carriera del regista e quella del co-protagonista Chow Yun Fat: entrambi arriveranno fino a Hollywood. L'avventura che vede protagonisti il killer Mark, il poliziotto idealista Kit e suo fratello Ho, anche lui affiliato alle triadi, conquista grazie alla sua visione epica della malavita, intrisa di violenza e di romanticismo. Remake defilato di Story of a Discharged Prisoner di Patrick Lung Kong (1967), il film è l'aggiornamento moderno dell'epica di Chang Cheh, stessi temi - onore, amicizia, tradimento -, stesse atmosfere eroiche. I corpi crivellati di proiettili - non per niente i critici anglo-americani conieranno le perifrasi heroic bloodshed e bullet ballet - diventano immortali e non conoscono sconfitta: attraverso il dolore e la sua sopportazione si ascende ad un livello di coscienza e di lealtà universali.
La popolarità della pellicola è tale da generare un processo di imitazione nei più giovani che si vestono e si comportano come i personaggi che hanno visto sullo schermo, il che crea problemi al senso civico del moralista Woo. Il vero valore aggiunto è lo stile della regia, molto personale, sposato ad una realizzazione tecnica di primissimo piano: sequenze action coordinate in maniera spettacolare, un uso del ralenti che estremizza la suspense e il montaggio alternato che dà ritmo frammentando e ricomponendo i fotogrammi. Il fulcro dell'attenzione è l'azione stessa, mai fine a se stessa ma compendio della redenzione che si palesa attraverso la violenza. La cura maniacale per dettagli e certe digressioni ricordano Sergio Leone. Risalta la frattura con il realismo della seconda New Wave: i temi, seppur caricati in chiave mélo, non sono nuovi, ma la loro trattazione avviene attraverso forme e strutture poco praticate, alla lunga un misto di patina e naiveté. L'eleganza si contrappone alla violenza esplicita, il sangue e gli omicidi in primissimo piano stridono con la cultura, in alcuni frangenti spudoratamente occidentale (Melville, Peckinpah), che fa da sottofondo costante della storia. Incisive le musiche di Joseph Koo, con un tema che ritorna ciclicamente.
Hong Kong, 1986
Regia: John Woo
Soggetto / Sceneggiatura: John Woo, Chan Hing-kar, Chan Suk Wa
Cast: Chow Yun Fat, Ti Lung, Leslie Cheung, Emily Chu, Waise Lee