Usciti nel 2008, gli episodi della serie televisiva Tactical Unit nascono dall’idea di dare una nuova vita e una nuova forma alle storie dei protagonisti di uno dei capolavori della Milkyway e del suo patron Johnnie To, quel PTU che nel 2003 ridisegnava a modo suo le geometrie del noir urbano e notturno, non solo a Hong Kong. Alla fine del 2006, anno di produzione straordinario per la Milkyway (Election 2 andava a Cannes ed Exiled a Venezia), nacque il progetto di continuare a raccontare i personaggi che avevano abitato PTU con le facce di Simon Yam (sergente Lee), di Maggie Siu (sergente May) e dell’amatissimo Lam Suet (Lam Tong); stavolta, la regia non veniva però curata dallo stesso To, ma da un trio di registi comunque già nell’orbita della casa di produzione come Lawrence Ah Mon, Law Wing Cheong e Andy Ng e la destinazione finale dei lavori prodotti era la televisione.
Quattro gli episodi della serie Tactical Unit pensati e realizzati in questo contesto:
Tactical Unit – The Code (Law Wing Cheong)
Il sergente Lee e la sua squadra finiscono nei guai dopo essere stati ripresi da una telecamera mentre malmenano un piccolo delinquente. Mentre la disciplinare indaga, Lee deve cercare di non far testimoniare la vittima contro di lui, oltre a tenere a bada uno dei suoi uomini sconvolto dal senso di colpa.
Tactical unit – No Way Out (Lawrence Ah Mon)
Fai (Derek Tsang) è un povero disgraziato che tira avanti vendendo sigarette di contrabbando e vive con una prostituta. La squadra del sergente Lee lo incastra usandolo per far fallire le attività illegali del boss di Temple Street, e poi lo abbandona al suo destino. Stretto in una morsa letale tra polizia cinica e triadi inferocite per lo sgarbo, Fai non vede vie d'uscita.
Tactical Unit – Partners (Lawrence Ah Mon)
L’agente Ricky (Chiu Tien You) è un novellino che svolge il suo periodo di prova nella squadra di PTU capitanata dal sergente May, mentre al contorno si svolgono le vicende di Velu (Chan Bei Dak), un indiano appena uscito da carcere e sotto la custodia del sergente di Lam Suet, sospeso tra le tentazioni del mondo della malavita e il mettere la testa a posto.
Tactical Unit – Human Nature (Andy Ng)
I piani di un gruppo di rapinatori mainlander trovano sulla loro strada le unità dei sergenti Lee e May, e si intrecciano con la complicità del destino con le disgrazie tragicomiche del sergente Lam Tong, perseguitato da uno strozzino delle triadi (Lam Ka Tung) per i suoi debiti di gioco.
Ad essi si aggiunge Tactical Unit – Comrades in Arms, diretto sempre da Law Wing Cheong ma stavolta girato in pellicola e uscito al cinema (e al Far East Film Festival di Udine) nel 2009.
La serie ha qualità e interesse altalenante: se infatti The Code sfoggia un ritmo eccessivamente televisivo che tende a farlo assomigliare a una puntata allungata di una fiction italiana (chi ha scritto La Squadra?) e se Human Nature mostra qualche siparietto divertente e gustoso (complice soprattutto il personaggio di Lam Ka Tung) ma una complessiva carenza di personalità, i due episodi diretti da Lawrence Ah Mon spiccano per intensità e sfoderano una densità non indifferente, sviluppando i personaggi storici di PTU tramite nuove sfaccettature e retroscena (la storia d’amore del sergente May, la rivalità tra le squadre di Lee e May, la competizione per la promozione dei due sergenti).
In particolare, No Way Out è una vera e propria perla a basso budget: notturno, bastardo, senza speranza; è un ritorno ai luoghi del delitto per un regista dotato come Lawrence Ah Mon, il quale – sorretto da una storia solida e dall’interpretazione stupenda di Derek Tsang, che cura anche il montaggio – racconta con le sue immagini piene di tristezza e di poesia il mondo in chiaroscuro di un marginale in balia del destino.
Il vero seguito del PTU cinematografico, se c’è, si intitola No Way Out.