Occasionato dalla mostra del cinema di Cannes del '97, questo breve speciale di Ciak ha il compito di introdurre al largo pubblico una cinematografia sostanzialmente di nicchia (perlomeno in Italia) come quella di Hong Kong. Il pretesto è naturalmente l'imminente restituzione alla Cina e al contempo l'uscita di Chinese Box di Wayne Wang, che dell'handover si occupava. Ecco che allora metà delle pagine dello speciale (in tutto 10) sono dedicate a questo film, con un veloce commento e una carrellata sui lavori precedenti del regista.
In una sorta di appendice sono relegati un articolo sui registi più famosi emigrati negli USA (i soliti John Woo, Ringo Lam e Tsui Hark), un altro che condensa la storia del cinema locale in mezza cartella e infine una veloce scorsa ai nomi e ai generi più conosciuti (qualche attore, qualche regista e la definizione dei generi).
Nulla di esaltante, tutto sommato. Informazioni messe un po' alla rinfusa - causa probabilmente lo spazio tiranno - anche se senza eccessivi errori, danno una sensazione di un tanto al chilo che risulta indigesta agli occhi degli appassionati (e spiace ad esempio per alcuni giudizi un po' azzardati, vedi il trafiletto sui gongfupian). Dato positivo rimane comunque che se ne sia parlato su una rivista a grande tiratura come può essere Ciak.
Numero: 6 / Anno: XIII
Periodo: Giugno 1997
Autori: Piera Detassis, Giulia D'Agnolo Vallan, Andrea Ferrari, Fabrizio Grosoli
Lingua: Italiano
Formato: Brossurato
Foto: Colore
Pagine: 138
Prezzo: L. 6.000
[Ciak] Febbre asiatica: il cinema di Hong Kong
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- Scritto da Stefano Locati
- Categoria: RIVISTE