Si inizia con una intervista sul set dell'americano Nome in codice: Broken Arrow a John Woo. Ad opera di Joey O'Brien, in realtà l'intervista è una semplice traduzione apparsa in originale su Hong Kong Film Connection (Volume III, Numero IV). Gli argomenti trattati non sono poi così vari, ma risulta comunque di un qualche interesse leggere alcune curiosità sul conosciutissimo Woo. A parte aneddoti sulla diversità di girare negli Usa, si discute di alcuni progetti falliti (tra cui un tentativo di collaborare con Scorsese), dell'amore del regista per i musical e i western e della produzione di Peace Hotel con Chow Yun Fat. Si prosegue poi con la possibilità che torni a dirigere ad Hong Kong, con Bullet in the Head - senza evitare i rimandi ai tratti autobiografici della pellicola - e con alcune frecciate a Tsui Hark e Jean-Claude Van Damme. Nel proseguio è presente una debole recensione di Nome in codice: Broken Arrow ad opera di Gian Marco Stacciari.
Nello stesso numero si trova poi un'interessante disanima di King Boxer di Cheng Chang Ho (1970) ad opera del veterano Riccardo Esposito in seguito alla sua ristampa in video per la Warner Home Video. La recensione non si limita a parlare del film ma anzi lo inquadra nel periodo, confrontandolo con altre pellicole ed esaminando in breve la prolifica carriera hongkongese del regista coreano.
Ultima citazione per la mini-recensione nelle ultime pagine del libro Fant'Asia di Esposito, Della Mora e Monteleone.
Numero: 2
Periodo: Aprile / Maggio 1996
Autori: Joey O'Brien, Riccardo Esposito
Lingua: Italiano
Formato: Spillato
Foto: B/N / Colore
Pagine: 82
Prezzo: L. 10.000
[Amarcord] Quattro chiacchere con John Woo, Cinque dita di violenza
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- Scritto da Stefano Locati
- Categoria: RIVISTE