The Postmodern Life of My Aunt è, a partire dal titolo, un consapevole viaggio nella Cina di oggi, vista con passione e affetto da una regista nata come il suo personaggio principale in Manciuria ma costretta, giocoforza, a fuggire a Sud in cerca di libertà, prima di poter tornare a casa. Tra omaggio e critica risalta la sferzante ironia della regia, che con sincerità sfrutta la sceneggiatura vivace, opera di Li Qiang, e ne rivela romanticamente la tragicomicità.
Ann Hui, che da tempo avevo perso questo smalto corrosivo, si fa esplicitamente beffe della disfunzionalità familiare prendendo spunto da un romanzo di Yanyan. La sua protagonista è una donna matura, per certi versi sfiorita, per altri ancora piacente, tanto da attrarre un imbroglione - un istrionico Chow Yun Fat - che nell’adularla come la madre perduta le sfila soldi e speranze. L’iter della «zia» del titolo, intepretata dalla bravissima Siqin Gaowa, premiata per il ruolo con un Hong Kong Film Award, è un romanzo di formazione al contrario, fatto di opera pechinese, figlie irriverenti, nipoti sfigati e delusioni dietro l’angolo.
Lo sguardo umile, sia dell'ex regista arrabbiata che degli interpreti, sancisce, dal basso, come i cambiamenti della cinesità moderna, concetto transnazionale da sempre difeso dalla Hui, siano in primis quelli interiori. Splendide sia la fotografia che la colonna sonora, di Joe Hisaishi, capaci di ravvivare il contesto urbano altrimenti degradante delle periferie di Shanghai. Cast di grande richiamo in cui figurano, in ruoli minori, anche Vicky Zhao (già con la Hui in Goddess of Mercy) e Lisa Lu (The Empress Dowager).
Hong Kong, Cina, 2006
Regia: Ann Hui
Soggetto / Sceneggiatura: Li Qiang
Cast: Siqin Gaowa, Chow Yun Fat, Vicky Zhao, Lisa Lu, Shi Ke