Un eccentrico cacciatore di taglie, caratterizzato da un atteggiamento a metà strada tra la rigorosa etica del mestiere e la tendenza ad accettare tutti quei pochi lavori che gli si presentino alla mano, per quanto ingrati essi siano, è il protagonista di The Bounty, racconto della trasferta del bounty hunter in una sperduta isoletta al largo di Hong Kong, alla ricerca di un contumace ricercato. Una volta sull’isola il nostro Cho - questo il nome del protagonista (interpretato da Chapman To) - avrà modo di conoscere e sperimentare sulla propria pelle che di personaggi strani non ne ha visti ancora abbastanza nella sua onorata carriera, e che il duo composto dai gestori di un piccolo albergo che lo ospiterà nel suo soggiorno, il direttore del posto (Alex Man) e la sua assistente Linda (Fiona Sit), saprà mettere a soqquadro i piani di Cho in poche mosse, nemmeno troppo congegnate.
Presentato in anteprima internazionale all’edizione del 2012 del Far East Film Festival di Udine, The Bounty promette sin dal principio un’atmosfera sospesa tra la black comedy e le pulsioni nostalgiche ma con brio che gli appassionati del cinema di Hong Kong avevano già potuto assaporare con gusto e soddisfazione - anche se su un genere un po’ diverso come quello delle arti marziali - in un film come The Gallants del duo Derek Kwok e Clement Cheng. Per i primi 10 minuti, quelli in cui avviene l’introduzione dei tre personaggi principali della storia, il gioco regge e riesce, ma poi man mano che lo sviluppo della trama va avanti, queste promesse non vengono mantenute e si arriva alla fine del film con la scomoda sensazione di aver visto gli stessi 10 minuti iniziali ripetuti per tutta l’ora e mezza di durata, senza troppi sviluppi, senza cambi di ritmo, senza svolte narrative.
Fung Chi-chiang, giovane autore già impegnato in scrittura nel team della Milkyway di Johnnie To e Wai Ka Fai (recentemente all’opera come sceneggiatore di Punished), debutta con The Bounty in cabina di regia e dunque non lo si può sovraccaricare di responsabilità; resta il fatto che il film, viste le premesse di genere e della storia, è una delusione completa. Fung infatti si prende il rischio di tratteggiare una trama che vorrebbe essere originale e stralunata e ci riesce, ma solo in pochi punti, non traducendo nella maniera più efficace in immagini il tono generale che, probabilmente, doveva essere quello di The Bounty; il film rimane allora un incompiuto, un oggetto un po’ misterioso ma soprattutto ripetitivo, che nemmeno le buone prove di Chapman To e Fiona Sit, insieme al divertente cammeo di Michael Hui (udite, udite!), riescono a salvare dagli sbadigli.
Hong Kong, 2012
Regia: Fung Chi-chiang.
Cast: Chapman To, Fiona Sit, Alex Man, Nick Wang.