That Demon Within

La banda dei "Demoni" terrorizza Hong Kong con una serie di rapine in cui vengono uccisi molti poliziotti. Il loro leader, Hon, viene braccato e ridotto in fin di vita, ma al pronto soccorso sarà proprio un poliziotto, Dave, a salvarlo. Dave però non è un poliziotto qualsiasi e nasconde un passato misterioso, che grava come un macigno sulla sua lucidità mentale.

Un fumo nero – suggestivo il riferimento a Lost e il parallelo con il coevo As the Light Goes Out - che si diffonde rapidamente come il virus del male nella natura umana; un giuramento sinistro che sa di setta satanica o di triade, montato con tecnica grezza e improntato allo stupore, allo shock da grindhouse.

Sembra di stare in uno Shaw Brothers dei Settanta, in cui le caratterizzazioni dei villain contano come le gocce di sangue che faranno versare. Un incipit fulminante, destinato a ricordare a tutti chi sia il monarca del cinema di genere made in Hong Kong oggigiorno.
La partecipazione alla sezione Panorama del 64. festival di Berlino non ha influito sui temi ricorrenti del cinema di Dante Lam, quali la strenua difesa di stili e valori dell'action di Hong Kong, sull'altare dei quali il regista ha sostanzialmente deciso di immolare la propria carriera, per trasformarsi in vessillifero della tradizione noir dell'ex-colonia. Ma dove The Beast Stalker o The Stool Pigeon erano stati in grado di aggiungere elementi innovativi o quantomeno sequenze abbacinanti in un contesto che parte dall'essere risaputo, That Demon Within non riesce a fare altrettanto. Dopo quindici minuti in cui Lam cerca di sintetizzare il più possibile i topoi del genere - sparatorie sulle strade di Hong Kong, crudeltà di una gang disposta a tutto, caratterizzazione iconografica che questa volta si serve delle bellissime maschere adottate dai "Demoni" - sostanzialmente si esaurisce la spinta propulsiva del film. Il focus passa al personaggio di Daniel Wu, Dave Wong, e alla trasposizione in immagini delle sue turbe psichiche, seguendo l'incerto percorso di un whodunit in cui in realtà c'è assai poco da scoprire. Mescolando thriller, noir e horror con scivoloni tipici dei fratelli Pang e della loro sciagurata produzione recente.

Troppo prevedibili i colpi di scena e per nulla aiutati da una sequenza a catena di esplosioni e incendi digitalizzati che protraggono l'intreccio oltre ogni legittimo buon senso. L'inevitabile spiegazione, che ricostruisce le origini dei disturbi di Dave e che spiega le sue azioni, si dipana tra flashback e diavolerie di montaggio - supervisione notevole del maestro della New Wave Patrick Tam - che aggravano ulteriormente la fluidità della narrazione. Nella carriera di onesto artigianato con punte di eccellenza, caratteristica di Dante Lam, That Demon Within finisce per risultare uno degli episodi più deboli, destinato a essere ricordato per il ghigno satanico di Nick Cheung, le maschere dei "demoni" e la sensazione persistente di occasione sprecata.

Hong Kong, 2014
Regia: Dante Lam.
Soggetto/Sceneggiatura: Dante Lam, Jack Ng Wai-lun.
Action director: Philip Kwok, Guk Hin-chiu.
Cast: Daniel Wu, Nick Cheung, Liu Kai-chi, Andy On, Lam Ka-wah.


We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.