Squadra vincente non si cambia: incassato il clamoroso successo del precedente The Private Eyes, la famiglia Hui torna al completo con l'intento di sbancare al botteghino. Missione tutt'altro che impossibile se dei tre fratelli il primo, Michael, possiede un enorme talento comico, il secondo, Sam, bellezza e prestanza fisica, il terzo, Ricky, una faccia da clown triste cui è impossibile non affezionarsi. Security Unlimited come e più dei precedenti film propone il terzetto di attori come unità studiata e funzionale alla riuscita della gag. Un lavoro meno personale ma più divertente e spensierato, dove i tre si danno continuamente il cambio.
La narrazione si fa maggiormente frammentata, principalmente a causa di un soggetto che prende a modello le vecchie comiche e le attualizza alle idiosincrasie della società contemporanea, continuo oggetto di critica. La parodia è meno sottile, e pur prendendo, come al solito, una classe ben precisa come riferimento (nello specifico un'agenzia di guardie di sicurezza guidata da un capitano tanto tirannico quanto inetto), non si concede le sottigliezze del passato. Qualche accenno serio non manca (la ragazza costretta a prostituirsi; i profughi che Ricky non ha il coraggio di cacciare da una nave; il confronto tra chi lavora in patria e chi studia all'estero), ma l'idea di fondo è che il pubblico va fatto divertire, con ogni mezzo disponibile.
Se possibile, allora, Security Unlimited è pellicola ancora più grottesca e scatenata del previsto, con continui cambi di ritmo e di umore. Non stonano le continue interferenze e i passaggi da una situazione all'altra, repentini, secondo un'ottica di recupero di quella comicità universale che non conosce limiti di comprensione e di ricezione. Inutile dire che la presa sul pubblico è totale, che ad ogni battuta si ride di gusto e che non è difficile immedesimarsi nei panni di uno dei tre caratteri proposti. E se Michael e Sam - che firma la colonna sonora e in comproprietà anche la sceneggiatura - perseverano nei ruoli che li hanno portati ad essere beniamini popolari -, è a sorpresa il personaggio di Ricky che gode di un approfondimento e di una credibilità maggiori.
Tra i siparietti più riusciti meritano la menzione l'assedio simulato a base di imitazioni e ombre cinesi, la lotta contro una lucertola troppo cresciuta, il pranzo consumato di nascosto sul battello e le continue scaramucce tra il capitano e le aspiranti guardie giurate, che tutto fanno fuorché ascoltare i suoi consigli. Sotto diversi punti di vista Security Unlimited è il film più adatto per chi voglia avvicinarsi al mondo di Michael Hui: leggero, solare, immediato, spassoso, al tempo stesso genuinamente popolare ma mai volgare o rozzo. A suo modo un classico da non dimenticare, le cui battute sono piacevoli anche solo nel ricordo.
Hong Kong, 1981
Regia: Michael Hui
Soggetto: Michael Hui, Tang Wai Hung
Sceneggiatura: Michael Hui, Sam Hui
Cast: Michael Hui, Sam Hui, Ricky Hui, Wong Cho Shut, Stanley Fung
Security Unlimited
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- Scritto da Matteo Di Giulio
- Categoria: FILM