Clarence Ford è uno degli autori più controversi dell'intero panorama cantonese. Basandosi più sulla forma che sul contenuto, il regista ha sempre amato raccontare storie di confine, tra il buono e il cattivo gusto, tra il serio e il tragicomico. La sua voglia di emozioni forti è ben sintetizzata da Passion 1995, presumibilmente uno dei suoi lavori più sentiti degli ultimi anni. E di rimando anche uno dei meno riusciti, profondamente imperfetto: ma quello che conta è che i suoi personaggi abbiano un'anima e la mostrino senza timori. La pellicola adotta la stessa ottica, applicata al melodramma poliziesco, del Ringo Lam di Full Contact: una presenza forte, palpabile, della macchina da presa; colori accentuati; tanta velocità (tradotta in ritmo narrativo). Ma prima, e soprattutto, un abuso di barocchismi e situazioni sovraccariche. Il tutto a tenere in piedi una trama sfilacciata, caotica, difficile da sintetizzare.
Interamente votato alla bellezza dark dell'ex modella di origine canadese Christy Chung, il film ne soffre la poca presenza di spirito. E' dunque il trionfo del corpo, sia di quello diafano di Christy1, del suo amato Wong Hei e del futuro partner in crime Simon Yam, sia di quello prosperoso di Teresa Mak, Yeung King-tan e del super villain Ben Ng. Ago della bilancia un poliziotto impacciato che entra in scena quando le cose sono troppo complicate e le porta alla definitiva esasperazione. La pellicola comincia con uno strano giuramento, ci si aspetterebbe una prosecuzione da hardboiled vecchio stile, con i novelli Bonnie & Clyde che scorazzano per lo schermo, e invece cambiano subito scenario e esigenze. Lei commette un grave errore, si inimica un potente capo-triade, lui le volta le spalle e preferisce l'amore dell'uomo a quello della fidanzata. Alla loro parabola si incrocia quella di tre anime in pena: un povero ingenuo che, arrivato da San Francisco per sposare la fidanzata, scopre che questa lo ha abbandonato; una ragazza che vive con leggerezza tra amicizie telefoniche2 e padroni di casa troppo invadenti; la madre di lei, altrettanto sbandata, che un tempo era una vera regina della strada, ma che oggi è solo un'alcolizzata.
Parodia amara di un cinema che volge al termine, quello dell'heroic bloodshed (Ben Ng che si lancia da una scala mobile con due pistole), ma che già guarda (il curioso balletto funky improvvisato per strada, a Causeway Bay) ai giovani e pericolosi che di lì a poco saranno indiscussi protagonisti della scena. Passion 1995 è difficile da gestire, ancor più complicato da digerire, ma per fortuna, reggendosi su caratteri che colpiscono, riesce a venire a capo del soggetto pasticciato. In questo senso Ford compie un grosso passo avanti, guardando allo yakuza movie giapponese più schizoide, quello di Miike Takashi (Fudoh, di cui però non raggiunge gli eccessi) e Ishii Takashi (The Black Angel), e ibridandolo alla tradizione bassa dell'action movie cantonese. In un simile contesto risultano pregnanti gli accenni omoerotici che sotto forma di competizione continua aggiungono sapore a una pietanza già di per sé fin troppo condita.
Note:
1. Un'eroina molto particolare, la cui presenza fisica è quasi inquietante (il look prevede pettinatura punk, sigaro e vestiti di pelle), in contrasto con il catartico epilogo, quando la nostra cambia faccia e torna acqua e sapone a beneficio dell'ingenuo Dick.
2. La ribelle Gucci infatti passa il suo tempo cercando amici e fidanzati tramite annunci telefonici, secondo una moda, quella dei servizi 173, molto voga in quel periodo.
Hong Kong, 1995
Regia: Clarence Ford
Soggetto / Sceneggiatura: Cheung Jo Ngai
Cast: Christy Chung, Simon Yam, Teresa Mak, David Ng, Wong Hei
Passion 1995
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- Scritto da Matteo Di Giulio
- Categoria: FILM