Gung Wai è un poliziotto cinese sotto copertura, costretto a tenere segreta la sua professione persino ai familiari - una moglie malata e un figlio che lo idolatra, ma è scontento per le sue continue assenze. L'agente deve andare in missione a Hong Kong, come infiltrato in una banda di rapinatori; durante una trattativa andata storta, sarà costretto a rapire una poliziotta, Fong Yat Wa, per garantirsi la fuga. Lei, ligia al dovere e incuriosita dal suo atipico comportamento, ne rintraccia la famiglia e si mette all'inseguimento.
Una volta tanto a Jet Li viene lasciata la libertà di dimostrare le sue qualità attoriali: se le coreografie sono infatti parte integrante della pellicola, a colpire è in primo luogo il toccante legame tra l'attore e il piccolo Tze Miu, fondato su sguardi e gesti, prima che sulle parole (come durante la gara per trattenere il fiato, il volto immerso in una tinozza d'acqua, con quelle braccia che si rincorrono dispettose sino al toccante abbraccio liberatorio). I due si erano incontrati l'anno prima sul set di New Legend of Shaolin, ma dove in quel caso il rapporto padre/figlio era rozzo e farsesco, qui risulta intenso e credibile: un peccato tale cura non sia riservata anche alle relazioni tra gli altri personaggi, tutte giocate sull'accentuazione tragica piuttosto che su emozioni bilanciate - perdendo in verosimiglianza. Divertenti i parallelismi che - nonostante la lontananza - intercorrono tra padre e figlio: Jet Li, visto con sospetto dal boss (un Yu Rong-guang macchiettistico, perfetto villain da fumetto), viene difeso da Blacky Ko, nonostante questi sia senza dubbio più debole, così come Tze Miu, preso in giro dall'intera scuola, è protetto dall'amico grassoccio, che fa scudo col proprio corpo ai colpi dei coetanei. Legame che continua nelle arti marziali (sintomatica la scena ambientata nella palestra, con il bambino che si esibisce e il padre che lotta contro alcuni sgherri dietro le quinte), fino al convulso team up finale, in cui il regista e Yuen Tak possono scatenare l'immaginazione - si veda l'incredibile sequenza in cui Tze Miu, legato a una corda, viene usato come arma/trottola da Jet Li!
Un ibrido coraggioso e interessante, che purtroppo non ha avuto modo di sbocciare appieno.
Hong Kong, 1995
Regia: Corey Yuen
Soggetto / Sceneggiatura: Sandy Shaw, Chung Wai Hung
Cast: Jet Li, Anita Mui, Tze Miu, Blacky Ko, Yu Rong Guang
My Father Is a Hero
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- Scritto da Stefano Locati
- Categoria: FILM