Tratto da un manga giapponese, Mack the Knife, conosciuto anche come Dr. Mack è la storia di due dottori, uno ambizioso e di successo, l'altro più attento ai malati, che si ritrovano dopo essersi persi di vista per diversi anni. Mack è stato espulso dall'università per aver operato un paziente in fin di vita quando, ancora studente, non ne aveva l'autorizzazione. In seguito è riuscito a laurearsi in Africa per aprire uno studiolo in un quartiere malfamato: filantropo per natura, non si fa neanche pagare dai suoi clienti, per lo più prostitute e persone indigenti, e coinvolge con il suo altruismo un giovane dottore in cerca d'ispirazione. Al gruppo si uniscono un poliziotto introverso, una ricca rampolla e la sorella di una vecchia paziente morta di cancro. Le storie si sviluppano separatamente, entrano in scena altri personaggi (un prete osteggiato dalle triadi, una prostituta di cui il poliziotto è segretamente innamorato, la fidanzata del dottore rivale) prima della conclusione agrodolce che accontenta per forza il pubblico.
Lee Chi-ngai è una delle menti della U.F.O., qui sceneggia, produce e dirige: Mack the Knife rispetta i canoni della casa di produzione, inserendo tutti gli elementi del caso, dal sorriso alla risata, dalla lacrima ai buoni sentimenti. Ogni sottotrama è indipendente dalle altre e ha come unico comune denominatore la saggezza del dottor Mack, uomo segnato dalla vita ma tutt'altro che perfetto. La pellicola è un caleidoscopio, dove ogni personaggio si distingue, diverso dagli altri, per il proprio colore. Grazie alle mille variazioni sullo stesso tema Lee può rendere interessanti i caratteri in gioco e condurli alle rispettive conclusioni. Senza teorizzare eccessivamente e senza lasciare alcunché al caso. Nel contesto buonista l'umorismo non è sempre raffinato: la messa cattolica è un caos il cui valore sembra più folkloristico che spirituale, e certe battute sui neri raccontate da Tony Leung sembrano fuori luogo. La freschezza e l'atmosfera di novità che si respirano nel film vanno imputati agli attori; d'altronde il soggetto non è in sé particolarmente originale e si riduce, alla fine dei conti, ad una riflessione profonda sul senso della vita e sul valore dei sentimenti e dei rapporti interpersonali. C'è chi dalle esperienze quotidiane ricava soprattutto dolori e chi invece riesce a ritagliarsi momenti di gioia e serenità. Non meravigliamoci ancora di simili intuizioni; in fondo non è semplicemente la vita che continua ad andare avanti?
Hong Kong, 1995
Regia: Lee Chi-ngai
Soggetto / Sceneggiatura: Lee Chi-ngai
Cast: Tony Leung Chiu-wai, Alex To, Andy Hui, Christy Chung, Lau Ching-wan
Mack the Knife
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- Scritto da Matteo Di Giulio
- Categoria: FILM