In una famiglia tradizionale hongkonghese, tutti i figli si siedono a tavola a braccetto chi con una giapponese, chi con un'occidentaleggiante bionda, chi con un'indiana... nessuno che abbia il buon gusto di portare a casa un'hongkonghese: i genitori sono disperati. Solo Ting-han è ancora sfidanzato, e quando un amico lo invita a fare un viaggio a Singapore, in un modo molto improbabile fa amicizia con la bella Siu-wan (lei prende il sole su un lettino, Ting-han e l'amico hanno un incidente d'auto per guardare una bella ragazza che passa, finiscono con la macchina dentro il giardino di casa di lei, e lei viene catapultata sul tetto, con tutto il lettino!). Così, mentre la simpatia tra Siu-wan e Ting-han prende piede abbastanza velocemente e i due cominciano a piccioneggiare dappertutto, l'amico imbranato intanto ha incidenti sempre più singolari (guida male il risciò e viene sbalzato su un palo della luce; oppure si apposta su un albero per spiare gli amici e crolla in acqua, e quando lo ripescano sputa anche un sacco di pesciolini...), e il fratello di Siu-wan si mostra piuttosto intollerante e buzzurro con Ting-Han, arrivando più di una volta ad alzare le mani. E proprio mentre fanno a pugni, un giorno arriva la mamma di Siu-wan e se la porta via, per mettere fine a tutti i trambusti e dare una calmata ai figli. Siu-wan piange e scrive lettere dal suo confino, Ting-han invece non si arrende e prova che ti riprova riesce a saltare sul balcone di Siu-wan e a parlarle. Quasi contemporaneamente anche la mamma di Siu-wan si convince della genuinità dei loro sentimenti, e nel frattempo arriva da Hong Kong la mamma di Ting-han per contrattare, perché alla notizia dell'amore con Siu-wan, malese, il papà di Ting-han ha avuto un attacco e ora non vuole saperne di discutere la faccenda. Siu-wan torna con Ting-han a Hong Kong e si stabilisce da lui, in famiglia, in attesa di potersi sposare. Tutti diffidano di lei, fin quando un po' casualmente, un po' no, si scopre che le varie fidanzate esotiche della famiglia non sono che dei bluff, e in fondo Siu-wan di Singapore, è la più hongkonghese e genuina di tutte, e quindi finalmente tutti sono pronti per il matrimonio!
Completamente scorretto e razzista Love with a Malaysian Girl: sì, ma chi se ne importa; ciò che conta è che il film intrattenga. La regia è di Lui Kei, e si vede benissimo perché trama e macchina da presa si muovono attraverso l'oretta e mezza di cui dispongono con una spensieratezza elastica e leggera, un'agilità buffa e serena che sa spaziare con disimpegno dal romantico allo scherzoso facendo del film quasi un cartone animato. E queste sono tutte qualità tipiche anche della recitazione di Lui Kei, sempre scattante ma con grazia, accattivante ma senza malizia fastidiosa (belli, a proposito, gli sguardoni felici e innamorati che si scambiano lui e Connie Chan Po-chu, e con tutto che è chiaro che si tratta di controcampi e non di reali sguardi l'uno all'altro, è impossibile non pensare comunque a una certa confidenza tra i due, almeno come partner di scena!). Oltre a promuovere l'integrazione a Hong Kong delle ragazze malesi a discapito di tutti gli altri tipi di esotismi femminili considerati niente di più che una moda sciocca (e lo si vede dai fratelli di Lui Kei, tutti tronfi e abbigliati da cretini), Love with a Malaysian Girl funziona da tour operator per Singapore, mostrandone ripetutamente le bellezze, i monumenti, le tradizioni e perfino le bevande tipiche (mentre i personaggi si innamorano e si impigliano in avventure comiche e maldestre, il che fa pensare un bel po' a Looking for Mr. Perfect, vacanziera e assolata anomalia di Ringo Lam...). Lui Kei è svelto e simpatico, Chan Leung Chung buffo quanto basta, e Connie Chan Po-chu, presente in questo film con tanto di genitori veri (che però recitano come genitori di Lui Kei!) è proprio bella bella e brava, a quanto pare adorata dalla cinepresa (quando appare per la prima volta, è inquadrata in una luce calda e pomeridiana, da sotto un tavolino, mentre si rialza pigrona e familiarissima, e per questo piena di un fascino morbidone tutto suo!), padrona assoluta di canzoni (quella d'opera in cui indossa abiti maschili) e danze (in costume malese, e sembra una dea).
Insomma Love with a Malaysian Girl è giustamente famoso, perché pur non essendo un caposaldo del cinema di Hong Kong, è un film che si lascia ricordare per la grande simpatia e spigliatezza, intorno a una Connie Chan Po-chu raggiante.
Hong Kong, 1969
Regia: Lui Kei
Soggetto / Sceneggiatura: Lui Kei
Cast: Connie Chan, Lui Kei, Chan Leung Chung, Leung Bo Chu
Love with a Malaysian Girl
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- Scritto da Valentina Verrocchio
- Categoria: FILM