Storia romanzata del poliziotto Lee Rock, partito dal basso ma ambizioso al punto giusto per arrivare molto in alto. Dapprima incorruttibile, l'uomo si trasforma lentamente in un avido calcolatore, ambizioso e disposto a tutto per la carriera, diviso tra due donne amate, la figlia di un gangster e una fiamma giovanile, e aiutato nella sua ascesa da un anziano superiore e da un piccolo malvivente. Nella seconda parte, diventato ormai potentissimo, Lee Rock deve vedersela con un collega-rivale molto pericoloso, che si allea con un boss della droga per rovinare il potenziale nemico. In più è alle prese con un vecchio amore ritrovato, un figlio illegittimo e il nuovo organismo anti corruzione, l'ICAC (nelle cui file entrerà proprio l'integerrimo discendente), che lo costringerà ad una brusca ritirata.
Lawrence Ah Mon abbandona il melodramma a basso costo per un poliziesco basato sulla vita del poliziotto Lui Lock (che nei sottotitoli inglesi viene traslitterato in Lee Rock; resta sempre il poliziotto più potente del dopoguerra a Hong Kong: oggi vive a Taiwan, nel paradiso dei capotriadi in esilio). Opera monumentale, divisa in due pellicole separate ma non indipendenti - con duplice sottotitolo: The $500,000 Detective e Father and Son - per un totale di oltre quattro ore di visione, il film si inserisce inconsapevole nel discorso dei big timers portato avanti da Johnny Mak. Con l'unica differenza che qui il protagonista non è un criminale, ma un poliziotto avido e corrotto. Ah Mon sfrutta il portamento fiero della popstar Andy Lau - nominato come miglior attore agli Hong Kong Film Award - e gli cuce addosso un personaggio ambiguo, che deve essere piaciuto parecchio all'ego spropositato dell'attore. Il quale ci mette un attimo a portare a compimento la metamorfosi da recluta onesta a capo con le mani in pasta in tutti gli affari della città.
Il ritorno al passato - la pellicola affronta tre decadi, dai primi anni quaranta sino all'emigrazione in Canada nel 1974 (dovuta alle pressioni dell'ICAC) - non è però, nonostante una splendida fotografia, all'insegna del fasto scenografico o dell'eleganza della ricostruzione, bensì del realismo e del populismo tipici dello stile di Ah Mon. Che fa di tutto per renderci simpatico un personaggio controverso, sfruttando la recitazione umorale del suo protagonista e contrapponendogli una nemesi - Paul Chun, che si ripeterà per lo stesso Ah Mon in Arrest the Restless - impossibile da sopportare. Questo atteggiamento comprensivo ha attirato un numero incalcolabile di critiche dei benpensanti, che hanno ritenuto un oltraggio l'agiografia di un funzionario corrotto. Per l'occidentale che non conosce il background storico dell'impianto è dunque più facile perdonare certe leggerezze narrative e godersi un excursus molto ben realizzato nella Hong Kong che fu: rimpiangendo solo la mancanza di una maggiore capacità di sintesi in certe situazioni. Il regista trovò addirittura modo di tenersi impegnato tra le due metà (la prima è uscita il 29 settembre, la seconda il 13 ottobre), girando in fretta il dramma pugilistico Dreams of Glory, a Boxer's Story e distribuendolo nell'intervallo tra le due uscite.
Lee Rock
Hong Kong, 1991
Regia: Lawrence Ah Mon
Soggetto / Sceneggiatura: Chan Man-cheung
Cast: Andy Lau, Kwan Hoi San, Cheung Man, Chingmy Yau, Paul Chun
Lee Rock II
Hong Kong, 1991
Regia: Lawrence Ah Mon
Soggetto / Sceneggiatura: Chan Man-cheung
Cast: Andy Lau, Kwan Hoi San, Cheung Man, Aaron Kwok, Chingmy Yau