Lam (Jacky Cheung), insegnante di letteratura cinese al liceo e Ching (Anita Mui), casalinga, si conoscono dai tempi della scuola, sono sposati da molti anni e hanno due figli: un ménage familiare tranquillo e apparentemente senza problemi. Wu (Karena Lam) è una studentessa sveglia e precoce che ha una cotta per Lam. Quando questi se ne accorge, cerca di reprimere l’attrazione che prova nei confronti della ragazza. Nel frattempo Ching annuncia di volersi prendere cura del loro vecchio professore di letteratura, malato di cancro e prossimo alla morte. Lam è turbato, ma non ne capisce il motivo finché Ching non decide di raccontare una storia al figlio maggiore.
A 7 anni di distanza da Summer Snow Ann Hui esplora nuovamente le fragili dinamiche familiari con July Rhapsody, ultima apparizione cinematografica dell’indimenticata Anita Mui. Il titolo originale Laam Yan Sei Sap (letteralmente “Uomo di quarant’anni”) potrebbe essere in parte fuorviante: non si narra tanto della crisi di mezza età di un uomo, ma molto più semplicemente della vita, delle scelte che facciamo nel bene e nel male, delle cose che sembrano essere fuori dal nostro controllo. I potenziali errori che ne conseguono non contano in sé, è molto più importante l’esperienza che ne deriva. Ann Hui si rivela ancora una volta una fine narratrice; la mdp, oggettiva e non invadente, segue placidamente il corso degli eventi e fa conoscere poco alla volta i personaggi, le loro relazioni, coinvolgendo emotivamente lo spettatore. Il punto di forza sono proprio i personaggi: non burattini imbrigliati da una rigida sceneggiatura, ma reali, normali, imperfetti. Soffriamo con loro, piangiamo con loro. La loro condizione umana – troppo umana – si eleva così ad universale. Nessun giudizio morale, ma una partecipazione accorata e al tempo stesso composta.
Jacky Cheung offre una delle sue migliori performance, incarnando alla perfezione la semplicità di Lam: marito e padre premuroso, insegnante responsabile, uomo normale che devia dal corso di una vita che non ha mai realmente pianificato lasciandosi tentare - senza tuttavia mai cedere - dall’avvenenza fresca e maliziosa di Wu, l’esordiente Karena Lam che ha fatto incetta di premi come miglior attrice non protagonista. Anita Mui tocca le corde del cuore interpretando Ching, moglie devota, determinata ma anche fragile.
Non ci resta che lasciarci cullare dalla dolce melodia dei versi di Li Bai e dal lento, implacabile scorrere del fiume Yangtze – panta rei – che porta via con sé passato e presente, senza possibilità di ritornare sui propri passi, senza speranza di un lieto fine.
Hong Kong, 2002
Regia: Ann Hui
Soggetto/Sceneggiatura: Ivy Ho
Cast: Jacky Cheung, Anita Mui, Karena Lam, Shaun Tam Chun-yin, Eric Kot Man-fai