Sam (Miu Kiu Wai) esce di prigione, uccide chi lo aveva tradito e fugge a Taiwan a cercare rifugio presso il suo vecchio boss Billy (William Ho). Nel frattempo Crow (Max Mok), venditore ambulante, sogna ingenuamente di entrare a far parte delle triadi. Le strade di Sam e Crow si incrociano e inizia la scalata di quest'ultimo. Ma Sam si innamora della sorella di Crow e si ritira dal mondo del crimine, mentre Crow si trova ad affrontare una serie di guai più grossi di lui, tra cui i debiti dell'amico Little Santung e l'interesse del boss nei confronti della cantante Naive, di cui Crow è innamorato. Sam e Crow uniranno di nuovo le loro forze per vendicarsi di Billy, ma nessuno dei due avrà scampo.
Il film di Poon Man-Kit ben riassume la formula tipica dell'heroic bloodshed: amicizia, fratellanza, tradimento, amore impossibile, onore, sacrificio, vendetta, massacro.
I topoi del genere sono riproposti in maniera pressoché meccanica e i rimandi al più noto film di John Woo sono evidenti fin dal titolo, senza contare che Max Mok sembra la fotocopia di Mark Gor, sia per quanto riguarda il look sia per quanto riguarda l'atteggiamento e il rapporto corpo-spazio-movimento all'interno delle inquadrature. Le coreografie balistiche sono degne di nota, pur essendo lontane dalla raffinatezza dei balletti di morte di A Better Tomorrow o dallla glaciale geometricità della sparatoria finale di My Heart Is That Eternal Rose . Il film richiama piuttosto le produzioni della D&B di Dickson Poon, come Legacy of Rage: realistiche e violente, ma più grezze e limitate nei mezzi. Come in molti film di Hong Kong la storia è costruita in previsione del violento scontro finale e si conclude bruscamente, con Max Mox in freeze frame dilaniato da una tempesta di proiettili, mentre cominciano a scorrere i titoli di coda composti dai volti degli attori e dalle scene più o meno salienti del film. Nessuna catarsi, nessuna possibilità di salvezza e redenzione, solo l'ineluttabilità di un destino già scritto in partenza.
Pur non essendo originale, il film è un buon prodotto e la visione è piacevole. Poon Man-Kit, regista spesso sottovalutato, opta per scelte stilistiche coerenti ed ha buon tiro registico. Gli attori sono azzeccati e ben calati nella parte: Miu Kiu Wai, con il volto segnato ed indurito di chi ha vissuto e non può tornare indietro; Max Mok, nei panni del giovane sbruffone che si accorge troppo tardi dei suoi errori e William Ho, bastardo dal volto disseccato e viscido.
Hong Kong, 1988
Regia: Poon Man-Kit
Soggetto/Sceneggiatura: Clarence Yip Wai-Chung
Cast: Michael Miu Kiu-Wai, Max Mox Siu-Chung, William Ho Ka-Kui, Cheung Wing-Jing