Il periodo di crisi che sta mettendo a dura prova l'industria cinematografica hongkonghese sembra non aver intaccato la nuova generazione di cineasti locali, tanto giovani quanto preparati sulla conoscenza delle infinite potenzialità insite nella settima arte. Ne sono una prova concreta i tre cortometraggi presentati in anteprima alla ventesima edizione del Far East Film Festival di Udine, accomunati dalla sorprendente capacità di rivelarsi come un'ondata di freschezza nel panorama contemporaneo del cinema di Hong Kong.
Commuove ed emoziona il regista Yeh Ka-lun che con Bright Spring Days presenta un tenero dramma familiare sul rapporto madre-figlio, in una storia tutta giocata su immagini riflesse e illuminata da psichedeliche luci al neon. In poco più di venti minuti il giovane regista, neolaureato alla facoltà di giornalismo e comunicazione della Chinese University di Hong Kong, tratta una serie di attualissimi temi sociali raccontandoli con una sceneggiatura asciutta e matura, chiusa da una canzone finale a dir poco struggente.
Guarda invece al mondo occidentale Ho Chung-ken che, con il suo Fires, segue le vicende di un aspirante attore hongkongese in uno straniante viaggio metacinematografico, omaggio dichiarato ad Arthur Miller e ai grandi maestri del teatro del Novecento. Un intenso saggio visivo sul rapporto tra arte e vita, affrontato in maniera coraggiosa e mai banale.
E' giovanissima, infine, la protagonista di Goodbye, il cortometraggio firmato da Lam Hei-chun che si cimenta con la storia di una bambina costretta a fare i conti con la recente scomparsa della madre e l'assenza continua di un padre elettricista, ancora troppo sconvolto dal dolore della perdita per poter prendersi cura di qualcuno. Una riflessione, giocata su importanti parallelismi narrativi, che racconta la tragedia di un lutto familiare e la crescita di una bimba costretta a diventare grande troppo presto. Un film che fa luce in maniera disarmante sul divario enorme tra i giovani hongkonghesi e i ragazzi occidentali.
Tre film, quelli della Fresh Wave, che servono a farci capire come Hong Kong stia già guardando al cinema di domani, concentrandosi sui giovani d'oggi e sul contributo che possono dare per mettere fine al pesante stato di crisi attuale. I tre corti portano alla luce tutta la meravigliosa realtà locale di Hong Kong e possono essere interpretati come un simbolo di promettente speranza nei confronti di un Paese che ha ancora molto da offrire al mondo del cinema.
Bright Spring Days
Regia: Yeh Ka-lun.
Hong Kong, 2018
Fires
Regia: Ho Chung-ken.
Hong Kong, 2018
Goodbye
Regia: Lam Hei-chun.
Hong Kong, 2018