Il nuovo millennio sta scoprendo un'interessante vena nostalgico-parodica applicata alla commedia. Fantasia, al pari di Just One Look o Golden Chicken, parte proprio dalla riscoperta della cultura bassa dei bei tempi che furono con l'intento di omaggiare e rivalutare epoche lontane. Wai Ka-fai compie il passo più ardito, prendendo spunto dall'opera di Michael Hui, che, parodia della parodia, riporta in auge sotto mentite spoglie. La storia è un pretesto, frulla le gag migliori dei film dei fratelli Hui, proponendo Lau Ching-wan nel ruolo di Michael, Louis Koo nei panni di Sam e Jordan Chan in quelli molto più scomodi di Ricky. Ai tre si aggiunge una pletora di comprimari, tra cui Cecilia Cheung a metà tra Josephine Siao e Harry Potter, Francis Ng super-cattivo come Shek Kin, le Twins con capelli cotonati e incontrollabile istinto alla violenza, Ronnie Cheung & compagni criminali di periferia con capello afro anni '70, Christy Chung svenevole fatalona come già tante volte le è capitato di fingere con grande auto-ironia in carriera. Il delirio, visivo e sostanziale, è assicurato, in nome di una demenzialità controllata e autoreferenziale che se da un lato sconcerta chi non conosca bene le fonti di riferimento dall'altro garantisce a coloro che padroneggino minimamente la materia risate a non finire. Tra i riferimenti e le citazioni, oltre ai capisaldi della filmografia di Hui, ripresi pedissequamente, come Security Unlimited, The Private Eyes o Teppanyaki, si segnalano Plain Jane to the Rescue, i musicarelli cantonesi dei metà anni '60, Bruce Lee rivisto da Sam Hui, le prime trasposizioni live action del fumetto Master Q, una versione peluche di Jurassic Park, pubblicità locali, quiz televisivi, mahjong, Aces Go Places e le commedie della Cinema City dei primi anni '80. Ma Wai non si accontenta di scrivere un minestrone complicatissimo e ci mette molto di suo, grazie ad una regia colorata e trascinante, valorizzando gli attori, impagabili. In primis Lau Ching-wan, che imita Michael Hui (ricevendone in prima persona nel finale i complimenti) ed è a dir poco strepitoso; a ruota Louis Koo, in un ruolo da playboy che gli calza a pennello, Jordan Chan, tragicomico e stralunato con collare e una simpaticissima Cecilia Cheung, fuori dagli schemi e dai clichés. Apparizioni speciali a getto continuo (Eric Kot, Cheung Tat Ming, gli Shine, i Boy'z, Tats Lau e via di seguito) e la colonna sonora sempreverde (cantata proprio da Sam Hui, che riprende i suoi grandi successi) garantiscono nostalgia e intrattenimento. Spericolato gioco della parti, incessante indovinello intertestuale, dal ritmo forsennato e con un incredibile istinto per la battuta facile che va subito a segno, Fantasia è qualcosa di più del sogno proibito del cineasta e del cinefilo, che nel riassunto riscopre il meglio e il peggio dell'amata comicità cantonese: è un amarcord consapevole, un paradosso temporale dove convivono complicità e passione, un delicato modo di ringraziare chi ha posto le radici del presente, uno spiritoso passaggio di consegne - se vogliamo postmoderno, stupido, kitsch (gli effetti speciali digitali direttamente proporzionali alla scatologia) - verso un roseo futuro sorridente.
Hong Kong, 2004
Regia: Wai Ka-fai
Soggetto / Sceneggiatura: Wai Ka-fai, Au Kin Yee
Cast: Lau Ching-wan, Louis Koo, Cecilia Cheung, Jordan Chan, Francis Ng
Fantasia
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- Scritto da Matteo Di Giulio
- Categoria: FILM