Meditato intaglio di vite: fratello violinista costretto sulla sedia a rotelle; sorella orgogliosa con bambina a carico; ladro che incontra quest’ultima e la riporta alla baracca dove conducono la loro esistenza ai margini, in cui irrompe con un peluche e la forza di una passione che si manifesta lenta e inesorabile.
Nella partitura di simboli, spicca un vascello pirata per andarsene verso altre speranze. Prima che l’imbuto delle scelte porti a un appuntamento fatale e i deboli non rischino di trovarsi schiacciati nella pressa di una guerra tra bande. Ma tra i pirati, si sa, non può mancare la caccia al tesoro, che qui si configura come un dono al di là della morte.
Gli ingredienti sul piano di lavoro sono classici, fatti di malattia e buoni sentimenti, legami famigliari e amore sul filo dell’impossibile, oltre al destino mortifero in agguato negli ultimi 20 minuti, in un’atmosfera alla As Tears Go By. Quello che salva dalla banalità è la descrizione, insieme ellittica e attenta al dettaglio significante, di una HK terra di nessuno per profughi dalla Mainland China o da Taiwan; la scelta generale del sottotono, senza rinunciare alla catarsi della lacrima; della disperazione, senza rinunciare al futuro.
Hong Kong, 2005
Regia: Joe Ma
Soggetto/Sceneggiatura: Joe Ma
Cast: Fiona Sit Hoi-kei, Dylan Guo Pin-chao, Cheung Ching-yu, Cheung Kwok-keung, Samuel Pang.