La mamma vuole che Xiao Yuan vada in città per tenere d'occhio il cugino, e magari sposarselo anche. L'arrivo non promette bene: il cugino manda suo fratello al porto, e prosegue indisturbato il festino con gli amici e alcune delle sue varie fidanzate. Quando arriva, Xiao Yuan prova a mescolarsi agli invitati, ma tutto quello che riesce ad ottenere sono un bicchiere di latte e qualche pettegolezzo acidulo. Riflettendoci più tardi, nella sua stanza, individua tre fidanzate più pericolose delle altre: la iperfemminile, la libertina e la riccona, e, pian pianino, tra moine e sorrisi, le mette a posto una dopo l'altra, in modo che non ricompaiano mai più. Il cugino brontola, suo fratello e la moglie origliano divertiti dai telefoni e dalle porte, il maggiordomo approva, e Xiao Yuan si avvia alla conquista dell'oggetto del desiderio, e gli rifila anche una lezioncina.
A meno di non capitare con un regista veramente imbranato, la presenza di Lin Dai in un film è di solito sinonimo di originalità perfino nei drammi più scontati, figuriamoci nelle commedie! E data la presenza scenica pressoché nulla di Zhang Yang, Kelly Lai Chen e delle varie signorine rivali in amore, Bachelors Beware appartiene tutto alla sua verve maliziosa (e sono in molti a dire che Lin Dai fosse impossibile con le altre donne anche nella vita vera; una prima donna, finché ha potuto, dispettosa, egocentrica e assolutista). Solo all'inizio del film, durante il party, appare sperduta e in difficoltà (party completamente avvolto nelle tenebre, con gente gettata qua e là sui divani a fare cose ambigue, fumo a non finire e coppiette molto più che semplicemente cheek to cheek); ma dopo un po', con l'aiuto di una canzoncina esplicativa e di tre pupazzette di creta che rappresentano le tre donnine di troppo (bella trovata, le pupazzette, inquietante anche!), Lin Dai si riprende e diventa un'indistruttibile eliminatrice di findanzate promiscue, con metodi di una perfidia invidiabile, e senza il minimo senso di colpa. Non c'è un personaggio in tutto Bachelors Beware completamente esente dall'essere ridicolo per qualche suo merito speciale: Zhang Yang con i suoi traffici da scapolo viene deriso alle spalle da tutto l'ufficio, Kelly Lai Chen e sua moglie sono due pettegoloni senza ritegno (ecco cosa fanno le coppie sposate, a quanto pare: spiano le avventurine degli altri, sembra dire il film), le donnine sono una stupidissimamente bella statuina, elegante e passiva, un'altra indicibilmente snob (e con un bisnonno che mentre fa le prediche sull'importanza del matrimonio, accarezza le braccia di due domestiche adolescenti), un'altra scioccamente moderna (vuol comportarsi come un uomo al ristorante, e il risultato è che l'intero locale le sghignazza addosso!). Solo Lin Dai ha ragione, solo lei è bella, e solo lei non è ridicola, perché schiettamente (fin troppo) si prende ciò che ha deciso dev'essere suo, e lo fa col consenso della mamma e della servitù (le due istituzioni che contano e comandano, dappertutto e da sempre, in sordina, nelle borghesie). «Se fai una vita lasciva, diventi un insetto sciocco», dice una delle canzoncine di Bachelors Beware (canzoncine onniscenti e descrittive tipiche di quel periodo Cathay, molto influenzato dalle xuetang yuege, ossia i cori delle scolaresche che commentano in genere la vita scolastica, importate in Cina dai soliti shusheng ricchi che si recavano in Giappone per studiare). Ancora una volta allora alla MP & GI si parteggia per le giovani donne in età da marito, e si insegna loro, con calcolo e piccoli inganni (bugie bianche le chiamano gli inglesi... l'impero di Sua Maestà e le colonie cinesi hanno sempre avuto questo punto in comune: la debolezza quasi ridicola del maschio!), a portarsi a casa un marito benestante e bambacione. Pratica sicuramente discutibile, ma tant'è, e Bachelors Beware è un filmetto divertente, a prescinere dai cavilli.
Hong Kong, 1960
Regia: Evan Yang
Soggetto / Sceneggiatura: Evan Yang
Cast: Lin Dai, Zhang Yang, Kelly Lai, So Fung, Liu Enjia
Bachelors Beware
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- Scritto da Valentina Verrocchio
- Categoria: FILM