Ordinarie storie di triadi, in trasferta a Taiwan, dove il gangster Seven trova momentaneo rifugio. Insieme ad un amico pavido, come lui in cerca di vendetta, il killer si scaglia contro il boss che anni prima gli ha ucciso il padre. Scritto da Peter Lam, A Mob Story è un'efficace discesa negli inferi mafiosi, dove onore e tradimento vanno di pari passo.
Herman Yau torna a raccontare le strade con veemenza, confermandosi uno dei leader carismatici del poliziesco cantonese in tono minore: il sangue scorre a litri e la violenza è di casa. La storia sa di già visto e la recitazione non brilla (meglio Cheung Tat-ming di Julian Cheung), ma la regia sa dosare sintesi e ritmo, dando vita ad un prodotto low budget che sopperisce ai suoi evidenti difetti - principalmente di scrittura - con la grinta, come ai bei tempi di War of the Under World.
Valide le scene d'azione; troppo rozze invece la fotografia, che al buio perde dettagli, e le location, poco significative. Prodotta da Andrew Lau la pellicola, che rientra in un gioco di progetti exploitation finanziati dalla Fortune Star, è un'alternativa convincente ai blockbuster patinati di Benny Chan e Stanley Tong, un outsider senza sprechi di soldi e di tempo, pensata su misura dello spettatore medio.
Hong Kong, 2007
Regia: Herman Yau
Soggetto / Sceneggiatura: Lam Chun-yue
Cast: Julian Cheung, Cheung Tat-ming, Yin Shin, Hugo Ng, Raymond Wong Ho-yin