Yan resta chiusa fuori dal suo appartamento e deve incontrare Shing, un poliziotto corrotto, per potervi rientrare. I due passano la notte insieme, ma il giorno dopo Yan rivela a Shing una verità sconcertante.
Dopo le provocazioni degli esordi, Pang Ho-cheung gira il suo film più autoriale e ricercato nella forma: i piani-sequenza prevalgono sul montaggio, la fotografia rimanda a Christopher Doyle e abbondano i topoi del cinema d’essai (lunghi pianti senza stacchi à la Tsai Ming-liang; neon, sigarette e attimi di silenziosa intensità à la Wong Kar-wai). Ne esce un esercizio di stile in cui le ottime intuizioni e caratterizzazioni (Isabella Leong e Anthony Wong) si sperperano per eccesso di pretenziosità e prolissità. Suggestiva l’ambientazione a Macao, con la corruzione delle forze di polizia pre-handover come contesto e sotto-testo delle vicende narrate.
Hong Kong, 2006
Regia: Pang Ho-cheung.
Soggetto/Sceneggiatura: Pang Ho-cheung, Derek Tsang, Jimmy Wan, Pang Sau-wai.
Cast: Chapman To, Isabella Leung, Derek Tsang, Anthony Wong.